Il 27 luglio prossimo uno sciopero riguarderà i lavoratori della IAS Touring, i quali autobus circolano sotto la livrea di «Flixbus». Tre ore di sciopero, concentrate nella fascia di traffico compresa tra le ore 21,00 e le ore 24,00, che si rendono necessarie per tentare di risolvere l’annosa problematica che vede i dipendenti IAS Touring privati di un ciclo di turni che rifletta gli impegni a suo tempo assunti dall’Azienda con un accordo sindacale.

Vedere assicurata una turnazione che preveda dei riposi adeguati è una prerogativa alla quale non intendiamo rinunciare, convinti del fatto che solo nel rispetto delle intese si può costruire un vero rapporto di fiducia tra le Parti.

L’avvento di Flixbus e le continue scuse accampate dall’Azienda rossanese hanno da tempo reso inesigibile l’accordo aziendale che, non senza difficoltà, si era raggiunto nell’anno 2017 su importanti istituti del lavoro.

I dipendenti non possono essere ostaggio degli algoritmi di Flixbus, né degli eventi che – sempre nuovi e diversi – possono impattare sulla vita di ogni giorno (sin qui la pandemia e la guerra in Ucraina), ma devono invece essere considerati per ciò che sono, ossia «l’anima dell’Azienda».

Rivendichiamo con forza il diritto al lavoro con ritmi adeguati sia nell’interesse dei conducenti che dell’utenza e della sicurezza in generale.

Quanto ai turni, urge una programmazione dei servizi concepita e resa nota con largo anticipo ai lavoratori e non già esposta di sabato sera. Questo è di fondamentale importanza anche con riferimento alla garanzia dell’esercizio del diritto di sciopero, che l’attuale organizzazione del lavoro di fatto quasi impedisce nella Ias Touring.

Non accettiamo rinvii e/o finte soluzioni a problemi che sono invece veri e non oltremodo sopportabili. I dipendenti della IAS Touring hanno già contribuito alla tenuta dell’Azienda con l’accordo a suo tempo siglato, per raggiungere il quale fu accettato un carico di lavoro importante, che non consentiremo venga ulteriormente appesantito in nome del profitto o delle politiche commerciali di Flixbus che, da «non datore di lavoro» dei nostri associati, non accettiamo possa nei fatti influenzarne negativamente la vita lavorativa con le sue scelte.