ultras-cosenza-calcioGli ultrà Cosenza Curva Sud segnalano l'ennesimo abuso perpetrato ai danni di alcuni fratelli. Tutto nasce, qualche settimana fa, dalle varie iniziative dei settori del Marulla che ospitano le tifoserie organizzate, volte ad evidenziare il malcontento sugli obblighi derivanti dalle normative in vigore che prevedono l’innalzamento di una rete metallica di 2,20 mt quale divisorio fra le tribune ed il terreno di gioco; oltre che, a fronte di un balzano progetto tecnico, l’innalzamento di diverse barriere anche all’interno degli stessi settori dello stadio andranno a ridurre sensibilmente l’accessibilita’, la visuale e la capienza dell’intera struttura. Come ben risaputo lo striscione per gli ultra’ diventa un vero e proprio megafono del pensiero e quindi, alla luce di queste paventate modifiche strutturali, abbiamo deciso anche noi di dimostrare il nostro civile disappunto con questo mezzo, tant’e’ che per la partita Cosenza-Melfi del 14.09.2016, abbiamo deciso di scrivere uno striscione recante la seguente frase: “Le solite bugie non vi esimono dalle vostre responsabilita' – no alle barriere”. Purtroppo nel tentativo di accedere all’interno della curva con il nostro innocuo pezzo di carta alcuni ragazzi venivano prima fermati, poi identificati da solerti appartenenti alle forze dell’ordine che, evidentemente non contenti del meraviglioso lavoro fin li svolto, provvedevano finanche al sequestro del “minatorio” pezzo di carta. Purtroppo dobbiamo segnalare la notizia che ai fratelli identificati e' stato recapitato dai carabinieri un verbale riportante una sanzione amministrativa che li vede passibili di un'ammenda da 100 a 500 euro per aver introdotto uno striscione non preventivamente dichiarato ed autorizzato. Potremmo anche dire che effettivamente la legge prevede questa eventualita’ sanzionatoria, ma nel nostro caso e' piu' che evidente che sia stata utilizzata la scusa dell'autorizzazione per non far rendere pubblico il nostro non gradito pensiero, condiviso, fra l’altro, da tutto il popolo rossoblu. Vogliamo anche sottolineare del come in tutti gli stadi d’Italia vengano sistematicamente usati metri di giudizio assolutamente arbitrari per stabilire quali siano i confini della “legalità”, quali le parole offensive e quali quelle innocue, etc etc disseminando per gli ultra’ una serie di trappole che inevitabilmente conducono i ragazzi, evidentemente esasperati, in quella infernale cloaca, degna di chi l’ha partorita, chiamata ‘daspo’. La liberta' di opinione, sancita dall'art. 21 cost. che la tutela , tra le varie ipotesi, configura invece come perseguibile il “vilipendio”. Il vilipendio pero' non e' la mera critica, come nel nostro caso, ma, secondo l'interpretazione della corte costituzionale, e' rappresentata dall'additare le istituzioni, i simboli o le persone al pubblico disprezzo, inducendo i cittadini a disobbedirvi. Siamo certi di non aver vilipeso alcuno, ne’ di aver infranto alcuna legge e per questo non intendiamo tacere di fronte a questo nuovo abuso contro la liberta’ di pensiero e di espressione. Gli stadi sono diventati peggio di un carcere di massima sicurezza mentre dovrebbero essere luogo di aggregazione e liberta'. Aiuteremo i ragazzi colpiti dal provvedimento contribuendo alle spese legali a cui dovranno far fronte per opporsi a quest'ingiustizia. A questo scopo stiamo preparando un'iniziatriva di autofinanziamento a cui tutti sarete invitati a partecipare. Curva Sud