Giorni concitati e pieni di dubbi quelli che l'Italia sta affrontando in fatto di politica. A seguito della nomina di Mario Draghi a presidente del consiglio incaricato per un governo istituzionale, Giuseppe Conte, che aveva rassegnato le sue dimissioni, ritorna a fare il docente di diritto all'università di Firenze. La Nazione, nel frattempo, attende nuove direttive a tratti preoccupata per quanto che una figura come Draghi possa differire da quella dello scorso presidente del consiglio. 

Il M5S


Nel frattempo il familiare M5S, dichiara di sostenere il nuovo Governo e lo fa proprio con le parole dell'ex premier Conte che ai giornalisti ha dichiarato di "lavorare per l'Italia, io sto con Mario Draghi. Ci sono e ci sarò".

Il centrodestra


Ne parla anche l'agenzia di stampa Dire che, in un editoriale, analizza la questione da più punti di vista, anche quello del centrodestra: "Anche Silvio Berlusconi si è deciso ed oggi ha schierato tutta Forza Italia con Draghi" ma per ciò che riguarda gli altri membri "Giorgia Meloni schiererà i suoi all’opposizione e Matteo Salvini che per non rompere con il suo vice Giancarlo Giorgetti, da sempre super tifoso di Draghi, al massimo concederà l’astensione, lasciandosi le mani libere per contrastare alcuni provvedimenti del Governo che verrà non lasciando campo libero e tanti voti a Fratelli d’Italia".

Italia viva


"Tra i problemi che il premier incaricato si troverà di fronte, che sicuramente sarà già stato portato alla sua attenzione, il No a Italia Viva di Matteo Renzi. “E’ un tema da affrontare” dicono dal M5S “perché dopo quello che ha fatto sicuramente non potrà far parte del nuovo esecutivo e siamo sicuri che così sarà”. Beffa atroce per Renzi, che sin dall’inizio ha fatto quello che ha fatto proprio per cacciare Conte e arrivare a Mario Draghi".

Conte ministro del governo Draghi?


Ma Conte potrebbe continuare a far parte del panorama politico nazionale da attore non protagonista, in quanto nel Movimento 5 stelle si sta discutendo "anche della possibilità che proprio Conte entri nel nuovo esecutivo, magari come ministro degli Esteri conosciuto in tutte le sedi internazionali - scrive ancora l'editoriale di Dire a firma del direttore, Nico Perrone - E se ci sarà Conte, facile pensare che Italia Viva sparirà da qualsiasi radar".

L'emergenza Covid-19


Tra queste dinamiche, però, non bisogna dimenticare che c'è ancora una pandemia da gestire, questione su cui si noteranno facilmente analogie e differenze con il governo Conte e soprattutto capire come impegnare i 209 miliardi dell'Europa.