Le vendite di mele nel mese di gennaio hanno fatto segnare un andamento in linea con le stagioni precedenti, con 180.000 tonnellate cedute.

Le giacenze al primo febbraio di mele da tavola si riducono a quota 1.018.609 tonnellate, paragonabili a quelle dello stesso periodo dello scorso anno. Lo riporta una nota di Assomela, il consorzio che rappresenta l'80% della produzione di mele nazionale.

Le vendite della varietà Golden Delicious in dicembre superano quelle del mese precedente e si assestano a quota 55.000 tonnellate; le giacenze di Red Delicious rimangono al di sotto delle 100.000 tonnellate; la Gala registra vendite superiori alle 35.000 tonnellate, nel rispetto dei piani di decumulo.

Si attesta sotto le 60.000 tonnellate la giacenza della varietà Granny Smith, anche a causa della ridotta produzione. Accelera leggermente il mercato per la Fuji, con vendite nel mese di gennaio superiori alle 17.000 tonnellate.

Si registrano ancora limitazioni all'export, in modo particolare per le destinazioni oltremare. La scarsità di container e il conseguente aumento dei costi dei noleggi rappresentano un ostacolo all'esportazione. Per transiti si sono superati anche i cento giorni e i ritardi di un paio di settimane sono ormai considerati normali.

Tale anomalia di mercato - secondo Assomela - dovrebbe scoraggiare anche le importazioni dall'emisfero sud verso l'Europa nei mesi a venire, evitando un'ulteriore pressione sul mercato interno.

In Italia - si legge nella nota - i problemi legati alla scarsità di infrastrutture e alla mancanza di autisti (si calcola ne manchino 50.000) rende la situazione logistica complessa. Il consorzio, inoltre, ribadisce la necessità di interventi per sui costi di materie prime ed energia.