Quattro misure cautelari sono state eseguite dalla Guardia di finanza di Cosenza nell'ambito di un'indagine contro la coltivazione di sostanze stupefacenti.


Il Gip del tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura guidata da Mario Spagnuolo, ha disposto il carcere per due persone, gli arresti domiciliari per una terza e l'obbligo di dimora nel comune di residenza per una quarta.

 

Nel corso delle indagini sono stati denunciati altri tre soggetti indagati per la stessa fattispecie e per reati ambientali. I provvedimenti sono stati emessi nell'ambito di un'operazione antidroga, coordinata dalla Procura e condotta dai finanzieri del Gruppo Cosenza a seguito di un'attività informativa e di indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento ed escussioni testimoniali. In particolare è stato ricostruito un gruppo locale strutturato, dedito alla coltivazione di cannabis per la successiva produzione di stupefacente.


 

Nel corso delle indagini, in distinte operazioni, sono state sequestrate tre piantagioni realizzate in aree impervie del territorio provinciale e la cui individuazione è stata resa possibile grazie al supporto delle componenti aeronavali e del soccorso alpino della Guardia di Finanza oltre all'utilizzo di droni.

 

Le intercettazioni degli indagati hanno evidenziato come il dominus del gruppo, già con precedenti specifici in materia di stupefacenti, ricercasse terreni da utilizzare per la coltivazione della cannabis non solo in considerazione della loro peculiare localizzazione, ma anche in funzione del particolare stato di disagio economico dei proprietari ai quali veniva promesso l'acquisto a breve termine degli appezzamenti.


 

Le piante e lo stupefacente sequestrato avrebbero reso un quantitativo stimato di 800 chili di marijuana, che, venduto al dettaglio, avrebbe consentito un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro.