Avrebbe causato la morte del feto che portava in grembo simulando un incidente stradale al fine di incassare i soldi dell’assicurazione, per questo Stefania Russo - 44enne di Corigliano - è stata condannata in via definitiva in Cassazione, a 14 anni di reclusione

La Cassazione ha confermato le condanne inflitte dalla Corte di Appello di Catanzaro nel luglio 2021, condannando – in via definitiva - anche Piero Andrea Zangaro a 16 anni di reclusione. Sono stati – così - rigettati i ricorsi presentati dai due imputati, decidendo però che il processo nei confronti di Nunziatina Falcone – complice dell’aborto volontario - dovrà essere ripetuto.


 

La vicenda avvenne nel 2012 quando Stefania Russo – all’epoca trentasettenne – avrebbe simulato il proprio aborto, attraverso la tecnica del pinzamento, al fine di ricevere il risarcimento – in maniera truffaldina – da parte della società assicurativa.


Da quanto si è appreso – però – il bambino sarebbe nato vivo e ne sarebbe stato causato successivamente il decesso, secondo gli inquirenti, con il consenso della donna.

Il medico in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Corigliano avrebbe favorito la morte del feto, non tagliando il cordone ombelicale e trascurando gli interventi necessari alla salvezza del neonato.