Finora gli utenti che hanno scaricato Immuni, l'app per tracciare il coronavirus, sono solo 4 milioni, ovvero meno del 10% degli italiani. Un dato non soddisfacente per il commissario straordinario Domenico Arcuri che, nel corso di un webinar organizzato dal centro studi americano di Roma, ha affermato "difficile che il dispositivo si traduca in uno strumento utile a tenere sotto controllo l'evolversi dell'epidemia".

Secondo il parere di alcuni biologi, affinché l'app possa essere efficace e riuscire nell'intento di monitoraggio del virus, occorrerebbe che venisse scaricata e quindi utilizzata da alimeno il 70% della popolazione.

"L'app Immuni non ha per ora raggiunto i target che si immaginavano all’inizio - ha detto Arcuri - la campagna di comunicazione c’è e continua ad esserci. La principale delle ragioni non ha a che fare con la campagna informativa. Ha a che fare con la fase del ciclo di epidemia che stiamo vivendo e che trova una qualche forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale. Però c’è, va avanti nei download. Ci servirà molto a partire dall’autunno", dal momento che proprio per quel periodo, si prevede una possibile ma più contenuta ondata di contagi.