In tutte le città italiane i centri, ovvero le zone più importanti, sono valorizzati, tutelati, controllati, spesso presidiati sia di giorno che di notte dalle Forze dell’ordine, dall’esercito o dalla polizia municipale. Solo a Cosenza ciò non accade: corso Mazzini, ribattezzato impropriamente il salotto buono della città, che rappresenta il centro urbano non solo per Cosenza, ma anche per le altre città della regione, i cui residenti vengono qui per compere, passeggiate o per sbrigare pratiche negli uffici, è allo sbando.


Rifiuti accatastati davanti ai locali commerciali e topi e piccioni che circolano tranquillamente sono la carta di presentazione del nostro corso. Nonostante esso sia stato pedonalizzato da anni, risulta oggi poco fruibile a tutti i cittadini a causa dei troppi spazi occupati da sedie, tavolini, ombrelloni, bancarelle abusive (da piazza Kennedy a Palazzo degli Uffici se ne contano 26), biciclette, monopattini elettrici, motorini, urla, bambini che giocano a pallone, auto delle forze dell’ordine che lo attraversano a sirene spente, alcolizzati davanti alla Prefettura sempre ubriachi sdraiati a terra, ed escrementi a iosa tra insetti vari. Tutto questo, e non si vuole esagerare, si svolge ogni giorno, basta farsi una passeggiata per notarlo e decidere di non percorrerlo mai più se… se ne esce incolumi dopo le numerose bici che sfrecciano senza prestare attenzione né ai pedoni, tra cui anziani e bambini, né ai tanti camerieri, che fanno la spola tra i locali e gli spazi all’aperto, che rischiano di essere investiti dalle bici in velocità.


Ci teniamo a sottolineare che questo pandemonio interessa il corso principale che è anche museo all’aperto dopo la realizzazione del Mab. Immaginereste mai tutta questa baraonda all’interno di un sito museale? A Cosenza accade. Il Mab è un unicum a livello nazionale e fors’anche internazionale tant’è che si erano invocati particolari provvedimenti per valorizzarlo e il Comune ha speso e spende molto denaro pubblico per acquisirlo e manutenerlo. Oggi si trova nel mezzo di una Babele ed è spesso usato come giostrina per i piccoli.


Ma ciò che vogliamo far notare e per cui chiediamo che l’amministrazione si attivi al più presto, è la pericolosità del corso dovuta alle grosse bici e ai monopattini che senza attenzione alcuna sfrecciano a tutte le ora sul corso spaventando i pedoni, cioè coloro i quali sarebbero gli unici deputati a camminare sul corso.


Il fenomeno bici e similari colpisce purtroppo pure altre vie del centro e non solo i marciapiedi, ma anche le strade, sono insomma un pericolo per i pedoni e per le auto. Si deve considerare che la maggior parte della popolazione è anziana… Il venerdì e il sabato è poi un inferno anche in questo periodo di Covid che pare non interessi a nessuno.


Vogliamo ricordare che pochi mesi fa è stata emanata un’ordinanza sindacale che vietava il transito alle bici sull’isola pedonale, mai applicata, quindi un provvedimento assurdo perché inapplicato, una mossa per comunicare ai cittadini l’interesse astratto del comune alla faccenda, ma in realtà è la solita “una botta al cerchio e una al timpagno”. Non si possono disturbare i ciclisti dai 12 ai 17 anni che acquistano le bici e noleggiano i monopattini e danno fastidio alla gente sul corso, vero sindaco? E’ paradossale che nemmeno i vigili urbani controllino, a dire il vero di essi si è perso anche il ricordo.


Abbiamo raccolto le lamentele di cittadini, commercianti, residenti di Cosenza centro vessati da tutti i problemi suesposti, in primis dalle bici e in secundis, a parte corso Mazzini, anche dalle auto che circolano velocemente senza regole. Un errore è stato togliere i semafori e i vigili.


Chiediamo ora i controlli, chiediamo che i vigili, che noi paghiamo, ritornino in strada a dirigere il traffico e a controllare gli abusi, chiediamo tutela per i cittadini e per i luoghi. Chiediamo soprattutto al sindaco quali provvedimenti intende assumere e applicare in concreto e a brevissimo affinché si ristabilisca l’ordine in città, si dia sicurezza ai pedoni e decoro alla città. C’è un’emergenza, si faccia presto e bene.


Comitato Cosenza vivibile