Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ai reati contro l’assistenza familiare, i Carabinieri del Comando Compagnia di Cosenza, hanno tratto in arresto un 41enne in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. DEL Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica per “maltrattamenti in famiglia”.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale, traevano in arresto l’indagato, ritenuto responsabile del delitto di maltrattamenti in famiglia in danno della compagna convivente, vittima di reiterate condotte vessatorie sul piano fisico, morale e psichico dalla medesima subite da oltre otto anni.

Al culmine di tali tristi e violenti episodi, la vittima non ha potuto fare altro che raccontare tutto ai Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale. Le indagini sono partite subito, grazie anche alla stretta e sinergica collaborazione dei Carabinieri con la Procura della Repubblica di Cosenza nella efficace e celere trattazione dei reati oggetti di intervento del “Codice rosso”, ossia della procedura urgente nei casi di maltrattamento, violenza e stalking previsti dalla Legge 19 luglio 2019, n. 69.

Gli accertamenti svolti dai militari, su disposizione della magistratura, hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere in brevissimi tempi la misura della custodia cautelare in carcere, garantendo così un’adeguata cornice di sicurezza alla donna.

Secondo quanto emerge dai drammatici racconti della vittima, l’efferatezza e la sconsideratezza di questi gesti erano già emersi sin dal 2014 allorquando l’uomo aveva iniziato ad usarle violenza fisica, oltre che verbale, attraverso schiaffi, calci, spintoni, tirandole i capelli, minacciandola di morte ed offendendola costantemente con condotte che l’uomo non le risparmiava neanche alla presenza dei genitori della donna. Il tutto, aggravato dal rancore che l’uomo nutriva verso la donna per averlo, già in passato, fatto arrestare e condannare per analoghe condotte.

Purtroppo, però, ancora una volta le promesse dell’uomo di cambiare non sono state mantenute, costringendo la donna, di fronte alla escalation della condotta dell’abusante, a scappare via di casa ed a rivolgersi all’Arma bruzia.

Le evidenze pertanto raccolte in sede investigativa hanno tracciato a carico dell’indagato un quadro gravemente indiziario che, riferito senza ritardo all’Autorità Giudiziaria, ha consentito l’emissione della misura cautelare, in esecuzione della quale il 41enne è stato tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale di Cosenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

Il provvedimento adottato dall’A.G. si inquadra nell’ampia e delicata cornice repressiva delimitata dal cosiddetto “Codice Rosso”.

Ogni episodio di maltrattamento in famiglia viene curato sin nei minimi particolari e approfondito in maniera rapidissima, così da tutelare l’incolumità di quelle persone rientranti nelle cosiddette fasce deboli.