Chi, dopo essersi vaccinato, si è ammalato di Covid-19 con la sotto-variante BA.1 e BA.5 ha una buona protezione contro BA.2.75 (la cosiddetta sotto-variante Centaurus).

È il dato che emerge da uno studio coordinato dallo Sheba Medical Center, in Israele, e pubblicato su Eurosurveillance, rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc).

I ricercatori hanno studiato la risposta alla sotto-variante BA.2.75 usando il siero di 55 volontari: tutti avevano ricevuto tre dosi di vaccino a mRna, tuttavia, un primo gruppo non aveva mai contratto Covid dopo la vaccinazione, un secondo si era ammalato con BA.1, un terzo si era ammalato con BA.5.

I test hanno mostrato che la sotto-variante BA.2.75 era in grado di 'bucare' l'immunità di chi si era sottoposto alla vaccinazione ma non aveva mai contratto l'infezione.

Tuttavia, in chi aveva un'immunità ibrida, cioè derivante sia dalla vaccinazione sia dall'infezione, il sistema immunitario aveva un'alta capacità di neutralizzare il virus.

Secondo i ricercatori questo dato potrebbe spiegare quanto osservato nei mesi scorsi in Israele dove, nonostante a partire da giugno si siano registrate numerose infezioni importate da BA.2.75, la sotto-variante non è mai riuscita a diffondersi.

"Le persone vaccinate che guariscono da un'infezione con una variante Omicron, probabilmente sono protette da BA.2.75. Questo potrebbe spiegare perché BA.2.75 non si è diffusa nei Paesi in cui BA.5 era dominante", scrivono i ricercatori.