Emicrania, fardello per oltre 1 persona su 10, più le donne

Terza patologia per frequenza e seconda per disabilità, l'emicrania colpisce quasi il 12% della popolazione, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne (in quelle di età compresa fra 35 e 49 anni addirittura l'emicrania risulta essere la prima causa di disabilità - dati Oms).
Lo ricorda Guido Jay Capone, responsabile del centro cefalee dell'Unità Operativa di Neurologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara dove si è appena svolta, con un boom di adesioni, l'iniziativa (H)Open Day Emicrania, promossa dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute della donna e di genere (ONDA) per sensibilizzare la popolazione su una patologia spesso "invisibile" ma non per questo meno invalidante.
Infatti, tutti i posti messi a disposizione per i colloqui individuali con la specialista, fulcro dell'iniziativa, sono andati esauriti rapidamente. Da poco premiato dalla Fondazione ONDA il "Centro Cefalee", è stato riconosciuto tra i 143 Centri a livello nazionale che al loro interno offrono percorsi e servizi dedicati alla gestione dell'emicrania nelle diverse fasi di vita della donna.
Il progetto, patrocinato dalle principali società scientifiche e associazioni di pazienti italiane dedicate, nasce in risposta a uno scenario epidemiologico che vede l'emicrania fortemente caratterizzata in quanto patologia di genere, riguardando principalmente le donne in età giovane-adulta.
Non a caso è donna quasi il 90% dei pazienti che accedono al centro cefalee, che si occupa della diagnosi differenziale dei diversi tipi di cefalea e della gestione di terapie farmacologiche, anche complesse, come gli anticorpi monoclonali e la tossina botulinica.
"La risposta delle donne a questa iniziativa è stata davvero ampia, il che evidenzia una grande domanda che dovrà assolutamente trovare risposte concrete", ha commentato Marina Padroni dell'Unità Operativa di Neurologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
"Confido inoltre possa continuare e sempre più migliorare la collaborazione con le associazioni dei pazienti con cefalea per sviluppare insieme gli aspetti informativi, educazionali ed un'adeguata condivisione per una presa in carico personalizzata".