"Certamente questo incontro dal vivo in questi mesi è mancato, ma attraverso i social, abbiamo

avuto la possibilità di alimentare il nostro cammino di fede,

partecipando se pur virtualmente alle azioni liturgiche. Ora che

la pandemia sembra essere gradualmente sotto controllo, questo

incontro non si può più rimandare perché, per noi cristiani è

vitale, proprio come l'aria che respiriamo e non possiamo più

stare in apnea". E' un passo della lettera che l'arcivescovo

metropolita di Catanzaro Vincenzo Bertolone, presidente della

Conferenza episcopale calabra ha indirizzato ai fedeli in vista

della graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche sancita dal

protocollo siglato lo scorso 7 maggio tra il governo e la

Conferenza Episcopale Italiana "nel rispetto della normativa

sanitaria e delle misure di contenimento e gestioni

dell'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2".

  Nel testo il presule "pur rimandando al Protocollo, che si

presenta già da sé come un testo chiaro e scevro da equivoci"

indica un decalogo di indicazioni da seguire a partire dalla

scelta di utilizzare l'edificio ecclesiale più capiente.

L'accesso non è consentito - spiega - se si hanno sintomi

influenzali-respiratori o in presenza di temperatura corporea

pari o superiore ai 37,5 gradi; obbligo della mascherina per

tutta la tua permanenza nel luogo di culto (al chiuso o

all'aperto); aereazione e igienizzazzazione della chiesa,

presenza di soluzione igienizzante per detergere le mani e

niente acqua santa; evitare assembramenti e distanza di almeno

1,5 metri; seguire le indicazioni del sacerdote, o dei volontari

- collaboratori, in merito alle uscite stabilite e distanza

interpersonale di almeno 1,5 metri.

  Durante le celebrazioni non ci sarà lo scambio del segno

della pace; la distribuzione della Comunione avverrà con il

ministro che indosserà guanti e mascherina; durante la

processione per ricevere la Comunione, mantenere la distanza di

sicurezza; presentare le mani ben stese al sacerdote per

ricevere il corpo di Cristo; eventuali offerte saranno raccolte

attraverso appositi contenitori. La confessione avverrà in

luoghi ampi e areati e sia il sacerdote che il penitente

indosseranno sempre la mascherina. Durante le celebrazioni dei

funerali, trigesimi e anniversari di morte rispettare il numero

massimo dei partecipanti. Sono vietate le condoglianze.

  "Vi scrivo - afferma mons. Bertolone - nel giorno in cui la

Chiesa ricorda la memoria di Nostra Signora di Fatima. In questo

tempo di pandemia, spesso abbiamo invocato o sentito invocare i

santi pastorelli Giacinta e Francesco, anch'essi vittima di una

pandemia, la famosa 'spagnola'.Giacinta sperimentò la solitudine

dell'ospedale nei suoi ultimi momenti,mentre Francesco si spense

tra le mura domestiche. Il messaggio di Fatima, cui i pastorelli

ci richiamano, può essere riassunto principalmente come un

invito alla penitenza e alla preghiera. Invito tutti a meditare

e approfondire con senso di responsabilità e ad attenersi a

queste indicazioni. La prudenza è necessaria per evitare che il

rischio del contagio ritorni in mezzo a noi e sarebbe assai

brutto che gli edifici sacri fossero fonte di dolore e di morte,

anziché, di vita e rinascita".