Continua a vele spiegate il lavoro del GAL Pollino di Castrovillari verso la costituzione del “Distretto del Cibo”, una ipotesi di investimento imprenditoriale innovativo per dare una identità alla geografia territoriale che ci vede oggi debolmente rappresentati sui mercati, attraverso la costituzione del Distretto del Cibo quale punto centrale del nuovo corso post pandemia. Un tentativo che parli un’unica lingua, GAL Pollino per il versante calabrese, il GAL Cittadella del Sapere per il versante lucano ed a fare da trade union il Parco Nazionale del Pollino, e soprattutto gli operatori economici, i veri protagonisti. La scelta di un progetto di interregionalità, per la prima volta messa in campo per i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali valorizzando le aree rurali calabresi. L’obiettivo è ottenere il riconoscimento regionale per poter successivamente partecipare ai bandi Ministeriali. Oggi, nella sala consigliere di Castrovillari, alla presenza di operatori e imprenditori, la fase di redazione del piano delle azioni dell’ipotesi di riconoscimento del Distretto del Cibo e le ipotesi di filiera su cui andare a lavorare sulla base di due macro categorie di interventi materiali ed immateriali.
Le filiere individuate dalla platea di imprenditori è declinata come d’appresso:
1) Filiera lattiero casearia
2) Filiera vitivinicola
3) Filiera carni/salumi
4) Filiera dei prodotti da forno
5) Filiera cerealicola
6) Filiera frutti minori e frutta in guscio
7) Filiera del fagiolo e della lenticchia
8) Filiera olivicola
9) Filiera dell’outdoor
10) Filiera della ospitalità diffusa ed extralberghiera.
Queste le tematiche scelte per formulare la proposta di riconoscimento del distretto. “Altre filiere, ha sottolineato il direttore del GAL Pollino Francesco Arcidiacono, potranno essere prese inconsiderazione nell’affinamento della bozza di Piano di Attività che verrà ripresentata allo stesso partenariato il prossimo lunedì 20 settembre, emendata in quella sede e perfezionata per arrivare tra quindici giorni, il 27 settembre, alla sottoscrizione dell’accordo di partenariato. I tempi stringono e la proposta di riconoscimento del Distretto del Cibo, dovrà essere protocollata entro il 30 settembre prossimo. Bisognerà fare rete fra le imprese affinchè si possa dinamizzare il tessuto imprenditoriale che, a valle di questo riconoscimento, dovrà organizzarsi con una società di distretto gestita direttamente dalle stesse imprese per poter partecipare ai bandi Ministeriali”.
“Il Distretto del Cibo, ha sottolineato il presidente protempore del GAL Pollino, l’avv. Domenico Lo Polito, è un’opportunità che viene offerta dalla Regione Calabria di mettere insieme Enti Locali e soprattutto aziende che operano nel settore della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli ed è uno strumento finanziato là dove dovesse ottenere riconoscimento. Abbiamo già diversi Enti Locali ed Aziende che credono in questo programma che riteniamo possa essere una nuova forma di sviluppo del territorio perché mette insieme, finalmente nei fatti, quelli che sono gli operatori sul campo di questo segmento delle attività economiche”.
Un’idea importante che travalica i confini della Calabria che unisce due regioni all’interno del Parco del Pollino.