Un milione di bambini in fuga dall'Ucraina in meno di due settimane: sono questi i dati riportati dall’UNICEF, i quali rivelano la dolorosa realtà che sta stravolgendo l’infanzia di questi innocenti.

Secondo quanto riportato dall’ex Deputato del popolo dell'Ucraina, Lyudmyla Denisova, sarebbero morti 38 bambini e 71 risulterebbero feriti. Numeri che ghiacciano il sangue e che fanno luce su quanto questo conflitto si stia insinuando sempre di più nel destino dei civili. Molti bambini arrivano completamente soli alle frontiere e vengono smistati in altri Paesi europei, inviati dagli stessi familiari che, costretti a rimanere in Ucraina, vogliono tenerli lontani dai bombardamenti.

Un dramma che colpisce e distrugge la mente infantile provocando dei traumi indelebili. Secondo gli psicoterapeuti e i medici che dal campo, che si sono occupati di assistere questi infanti, sono evidenti i segni derivanti da un disturbo da stress post-traumatico. “Molti si sono chiusi in una storta di mutismo, di blocco” questo quanto afferma Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, che con i suoi stessi occhi ha potuto cogliere nello sguardo di questi la paralisi all’interno del terrore.

«Prego perché taccia la sirena che ho nella testa» sono forti le parole di una tredicenne rifugiata, accolta e assistita dall’OMG Save the Children, che sottolineano le notti insonni passate a sperare che quello non sarebbe diventato l’ultimo respiro.

Di vitale importanza è il sostegno e il contributo che, in questo momento, le nazioni confinanti al territorio Ucraino stanno offrendo a sostegno di questi piccoli.

“Intervenire in questa situazione tragica è urgente e come Italia lo stiamo facendo senza perdere tempo.” Afferma in un post su Facebook il Ministro degli Affari Esteri, Luigi di Maio “In queste ore ho sentito il Segretario Generale dell'Onu Guterres e l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi, a entrambi ho assicurato il pieno sostegno dell’Italia alle iniziative dell’Onu.”

In questo scenario, l’Italia sta dimostrando un forte senso umanitario: oltre all’accoglienza che sta garantendo ai rifugiati, ha fatto partire un trasporto umanitario con circa 20 tonnellate di beni di prima necessità.

La sofferenza della guerra è disegnata negli occhi di questi bambini, che ne ripercorrono le immagini senza saperne i motivi, senza saperne le cause, senza poterne comprendere le dinamiche, abbandonati nelle proprie paure, senza la propria mamma, senza il proprio papà. La sofferenza di questi bambini non può essere capita e compresa da chi non ha vissuto in prima persona la totale distruzione che, da un giorno all’altro, ha portato via il futuro di questi innocenti.

La sofferenza di questa guerra è rappresentata dalle immagini strazianti dei cadaveri ai cigli della strada che indossano zainetti per scappare: zainetti pieni di speranza, zainetti pieni di paura, zainetti riempiti con tutte quelle parole che questi bambini non possono più dire.