“Evitare l’incidenza di reati predatori, che sono quelli che più preoccupano i cittadini” così apre il suo discorso il colonnello Agatino Saverio Spoto che stamani 30 dicembre ha chiuso il rapporto presso il Comando Provinciale di Cosenza di quelli che sono i dati e le considerazioni di quest’ultimo 2021 da parte dell’Arma. In vista della fine di dicembre, come ogni anno, il Comando Provinciale tira le somme sulla totalità dei numeri emersi per dare un riscontro sugli eventi avvenuti in questi 12 mesi trascorsi.






In primis bisogna considerare, da come afferma il colonnello, che i reati rispetto al 2020 sono diminuiti drasticamente, considerando la presenza rarefatta delle persone sul territorio. Lima su alcuni reati che nel 2021 hanno visto una forte riduzione, come nel caso dei furti in locazioni commerciali, calate del 10%, e nelle abitazioni, con un calo del 30%. Mantenuti però alti i numeri per il narcotraffico, che risulterebbero essere abbastanza importanti: 300 gli arrestati e denunciati, mentre 400 i segnalati, concentrati maggiormente nelle zone costiere. Alta concentrazione anche sull’individuazione di piantagioni “self-made”, che hanno visto impegnati lo Squadrone di Cacciatori di Calabria in concerto con i cinofili, maggiore presenza nelle zone di Paola e Cetraro, in cui sono state confiscate circa 1500 piante di Marjuana. Non accenna a diminuire il fenomeno della violenza di genere, alti i numeri dei soggetti denunciati che, a causa del lockdown che ha costretto le famiglie a chiudersi in casa, risulterebbero essere aumentati. A tal proposito, il colonnello tiene a precisare che bisogna far leva su questo tipo di reato perché si può intervenire preventivamente, essendo che sono parecchi i mezzi e gli strumenti per arginare il caso ed evitare avvenimenti drammatici che potrebbero conseguirne.







Volta l’attenzione anche su ciò che concerne armi e munizioni possedute in maniera illegittima: sequestrate, infatti, nell’anno corrente, oltre 100 armi da fuoco, 2000 munizioni e 2 kg di esplosivo. A conclusione del discorso, il colonnello pone una riflessione sull’importanza, non solo della repressione dei reati, bensì “sulla prevenzione tramite l’educazione”, che avviene, nella maggior parte dei casi, negli istituti scolastici, mirando ad istruire i giovani ad un indirizzamento alla legalità e al vivere secondo le regole e la buona condotta.






L’Arma dei Carabinieri di Cosenza ha svolto quest’anno un lavoro dedito alla salvaguardia dei cittadini, rimanendo presente anche presso il loro centralino, contando una gestione di 320mila chiamate solo sull’unica utenza del 112, di cui 74mila attinenti a richieste di informazioni e aiuto nei confronti dell’epidemia da Covid.