Pubblicata da Local Genius, casa editrice catanzarese, la nuova edizione di "Cucina Calabrese" con tante nuove ricette della tradizione.

I nuovi piatti proposti, è scritto in una nota, "sono stati realizzati grazie a un'azione di attenta ricerca nei diversi territori, come nel caso di antiche pietanze dei paesi cosentini di cultura Arbëreshe, o della sauza di fave a Cirò Marina, dei funghi del castello a Stilo, e degli approfondimenti sul mitico morzello di Catanzaro".

Ampliata e rivista la sezione relativa ai prodotti tipici, con i "nuovi ingressi" del finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp e del cedro di Santa Maria del Cedro Dop che si aggiungono al caciocavallo silano, ai salumi di Calabria, alla cipolla di Tropea, alla patata della Sila, ai fichi dottati di Cosenza, al bergamotto di Reggio Calabria, alla liquirizia, al torrone di Bagnara, al limone di Rocca Imperiale, ai pecorini Crotonese e del Monte Poro, ai vini Doc e Igt. Ampi riferimenti anche alle culture del peperoncino e ai diversi presìdi slow food.

Il volume è preceduto da un saggio storico-identitario curato da Massimo Tigani Sava e intitolato "Dai Sissizi di Italo alla Dieta Mediterranea": le radici culturali del cibo e dell'agroalimentare calabrese dagli Enotri alla Magna Grecia, da Zaleuco, legislatore di Locri, "inventore" del chilometro zero a Pitagora e alla Scuola Pitagorica di Crotone.  Da Cassiodoro con gli allevamenti di pesci nelle vasche di acqua marina dell'odierna Copanello alla grande attenzione per l'agricoltura nella Città del Sole di Tommaso Campanella, dagli articoli del Bruzio di Vincenzo Padula di Acri ai fondamentali riferimenti sul suino nero di Corrado Alvaro in Gente in Aspromonte.

Il volume è unico nel suo genere, frutto di studi e lavoro durato diversi anni. Local Genius lo propone nell'ambito della collana "Semi". Tra le nuove ricette e materie trattate, la tradizionale Sardella, nelle sue declinazioni joniche e tirreniche: che cos'è, come la si conserva, come la si produce in diversi luoghi, come la si usa in cucina.

La Sardella è uno dei monumenti piccanti della gastronomia calabrese, così come la 'Nduja di Spilinga cui sono dedicate diverse pagine.