Le Parafarmacie non possono effettuare tamponi, le Farmacie si. Un paradosso di cui non tutti erano a conoscenza, ma che in realtà sta alimentando una diatriba tra Stato e farmacisti delle parafarmacie che richiedono l’abilitazione alla processione dei tamponi. Le competenze sono le stesse, ma sembrerebbe che i tamponi effettuate da queste non possano essere certificati. Ciò significa che, nel caso in cui si effettui un tampone presso una parafarmacia, la positività o negatività di esso non potrà essere trasmessa, a causa di un blocco sul sistema TS Tessera Sanitaria. Questo non permetterebbe neanche la stampa dei Green Pass.




Nel caso in cui si voglia effettuare un tampone presso una parafarmacia, esso verrà considerato come un normale tampone fai-da-te, senza nessuna validità. Queste, infatti, sono semplicemente abilitate alla vendita di prodotti inerenti al Coronavirus, come mascherine, gel igienizzanti e, appunto, tamponi.





Ad appellarsi a questa differenza delineata dallo Stato è il dott. Davide Giuseppe Gullotta, Presidente Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, il quale sottolinea, nella pagina ufficiale della Federazione, come “una vergognosa interferenza Lobbystica” non sia un motivo reale per non permettere alle parafarmacie di effettuare tamponi. Evidenzia, inoltre, che non ci sia un motivo di lucro nelle loro richieste, bensì costituirebbe un importante contributo allo smaltimento delle file che si creano davanti le farmacie, fornendo aiuto ai colleghi.

A tal proposito, il Tar delle Marche e il Consiglio di Stato, a cui si erano appellati i farmacisti nel 2021, hanno respinto il ricorso, ribadendo che solo le farmacie possano effettuare tamponi antigienici. La motivazione di tale decisione era stata ribadita da Federfarma, che ha espresso la propria contrarietà nella sentenza: “l’interesse degli appellanti ha natura economica, malgrado essi tendano a rivendicare un ruolo di contitolarità dell’interesse pubblico e generale all’azione pubblica antipandemia”