Il cosentino SK Madness fa sognare sulle note di “Gotham city”


E’ successo ancora. La piazza ne parla nuovamente e il suo nome è nelle classifiche delle hit del momento. Parliamo di SK Madness, nome d’arte del noto rapper cosentino Matteo Scornajenghi che, oggi, è riuscito a stupire nuovamente i suoi fan con un brano strabiliante ed un video di pregevole fattura. Il brano, uscito lo scorso maggio sta andando forte, per usare il gergo dei ragazzi di oggi, scaricatissimo e condiviso da migliaia di followers.
Il video richiama le avventure dell’Universo DC Comics, proponendo tuttavia una chiave di lettura inedita e originale, in sintonia con quello che è il pensiero dello stesso autore e interprete: «La vita reale non è un fumetto, non ci sono eroi e antieroi veri e puri, ma persone che vivono e scelgono di stare da una parte o dall’altra, ognuno con la propria concezione di “bene” e “male”. Le persone sono come il giorno e la notte: non sono trascrivibili in semplicistiche accezioni positive o negative».
Ad interpretare il video, oltre a SK Madness, tanti giovani attori e figuranti cosentini tra cui spicca la campionessa italiana e titolare della nazionale di kickboxing Federkombat Romina Cozzolino che a ottobre disputerà i mondiali Wako e rappresenterà la Calabria nel torneo più ambito di sempre. Al suo fianco anche il tecnico Domenico Massarini, coprotagonista del videoclip.
Il giovane rapper fa parte della scuderia Cobra Team e rappresenta uno dei pugili emergenti nel panorama cosentino. Un bel binomio dunque, quello tra arte e sport, musica e guantoni.
Il video, realizzato dall’associazione culturale “Il Palmo”, ha visto alla regia Attilio Palermo e alle riprese Christian De Rasis. Gotham è il simbolo di un disagio costante insito nell’essere umano, figlio di un mondo proiettato verso il decadimento.
Una città caratterizzata dai suoi chiaroscuri, luci ed ombre, soprattutto ombre. Gotham è ogni città, Gotham è il mondo intero indirizzato verso la deriva, avvolto da un’impenetrabile oscurità. Un mondo rimasto senza eroi combattere per il bene e la giustizia, in cui tuttavia non trova spazio neanche per il crimine. I villains, i “cattivi”, vengono anch’essi travolti da questa orda di decadenza. Adattamenti di canonici personaggi come Pinguino, Mr Freeze, l’Enigmista, cercano un posto in una realtà che li mortifica e umilia.
A capo delle forze del male infatti, non vi è più un’organizzazione criminale che gestisce porta a termine omicidi, rapine, violenze. Il male è qualcosa di molto più subdolo perverso. Il male non si sporca più le mani per raggiungere i propri scopi e sopraffare i deboli.
Il male di cui è pregna Gotham e l’intera umanità è caratterizzato da mostruosità che indossano completi firmati e sfoggiano sorrisi smaglianti, che muovono danaro virtuale e sono gli artefici dei fallimenti di interi popoli e nazioni: i banchieri. Poi ci sono i loro camerieri, con le loro facce finte e mutevoli, intrise di ipocrisia e malaffare: i politici. E poi, a consolidare questo subdolo e vile potere, che non uccide con un colpo di pistola, ma colpisce a poco a poco, togliendo tutto a tutti, ci stanno loro: gli eserciti mercenari. Per finire, un ultimo, grande mostro, capace di manipolare le coscienze, di camuffare con lustrini e trucchi il male più subdolo, capace di togliere la parola a chiunque si discosti dal pensiero unico che manipola il mondo portandolo in un’unica direzione: il social network.


Questo perfido quadrumviro è seduto a un tavolo, a giocare la propria battaglia a Risiko, come se fosse un poker, azzardato e malfamato. Ma al posto di soldi e fiches tuttavia, ogni puntata è fatta di anime e sangue, quelle delle persone la cui vita è incatenata al volere di quattro esseri malvagi.
SK Madness canta il proprio vissuto, il proprio disagio, vero e parallelo al disagio di un’intera umanità. Canta, mentre l’umanità implora la venuta di eroe, che tuttavia non arriverà. Canta, mentre tutto va a pezzi per volere delle quattro entità malvagie che governano il pianeta.
Ma nella notte, qualcosa si muove: è una vecchia auto d’epoca, ancora ben messa. Sfreccia nella notte attraverso la città. Taglia l’oscurità, diretta alla bisca. Dall’auto scende un uomo.
Si introduce all’interno della sala dove, una volta arrivato, estrae due pistole e incomincia a sparare sui quattro malvagi giocatori. Finisce il proprio lavoro e solo a quel punto lo si riconosce. Si tratta di Joker! La sua lucida follia, il suo essere l’antieroe per antonomasia, lo porta a giocare il ruolo di unico salvatore, un’era segnata dai paradossi. Joker è l’esasperazione della popolazione affamata, è la follia feroce che diventa traino ed espiazione. Joker è quel nulla che diventa potere, sovvertendo gli schemi, osando dove nessun altro oserebbe; è volontà di potenza che porta l’umanità alla liberazione. Quella vera.