Sub sui fondali della Calabria
Sub sui fondali della Calabria

I fondali calabresi nascondono autentici tesori quali relitti bellici, mercantili e antiche imbarcazioni greco-romane affondati lungo le coste dello Ionio e del Tirreno e rappresentano un “museo a cielo aperto” accessibile grazie a centri subacquei specializzati e a progetti di fruizione culturale. I sub esplorano antiche navi con strutture intatte e statue, testimoni di rotte commerciali e battaglie passate.

Kaulon: rovine greche a pochi metri dalla superficie

Tra le scoperte più affascinanti, il sito archeologico sommerso di Kaulon, vicino Monasterace, conserva oltre 200 rocchi di colonne antiche a soli 5–7 metri di profondità. Qui, l’archeologia subacquea non si sperimenta solo in immersione ma è possibile fare snorkeling guidato sopra un patrimonio millenario, un mix perfetto tra scoperta storica e turismo lento.

Relitti del Novecento: storia e misteri

I relitti del Pasubio e dell’Ammiraglio Millo sono tra i siti bellici più noti della Calabria moderna. Il Pasubio, colpito nel 1943, giace su fondali profondi tra i 35 e i 44 metri, mentre il sommergibile Millo, affondato nel 1942 al largo di Punta Stilo, si trova ai 70 metri. Queste immersioni evocano storie di guerra, coraggio, tragedia e diventano meta per appassionati di archeologia e diving tecnico.

Tutela, innovazione e opportunità culturali

L’archeologia subacquea in Calabria sta diventando anche un volano per il turismo culturale sostenibile. Il contenimento del saccheggio e la protezione dei fondali sono tutelati da normative internazionali. Inoltre, l'integrazione di tecnologie immersive, come la realtà aumentata subacquea, e tour tematici guidati sta rendendo accessibili e comprensibili a un pubblico più vasto siti solitamente riservati a esperti. Una combinazione tra storia, innovazione e natura che valorizza il patrimonio sommerso, promuove l’identità locale e crea nuove opportunità di sviluppo per le coste calabresi.