Il live degli Shame
Il live degli Shame

Isaac Delusion. Se, sotto tortura, devi fare proprio un nome che ha fatto impazzire chi ha partecipato alla tredicesima edizione del Color Fest allora è quello il nome giusto: Isaac Delusion. Il duo francese, che ha suonato nella nuova e suggestiva location della pineta vicino al lungomare di Lamezia Terme dove il Color Fest ha trovato la sua nuova casa, ha letteralmente incantato. Voce soave, testi eterei, suoni che quasi li potevi toccare. Sì, sono loro (che hanno suonato il primo dei tre giorni della rassegna ormai diventata un must diretta da Mirko Perri con Armando Canzonieri e Salvo Bilotti e tutta una serie di incredibili volontari andata in scena dal 12 al 14 agosto), la perla di questo Color.

Sono stati elettrizzanti, e senza essersi fermati nemmeno un momento, anche gli Shame, la band post-punk britannica in giro da più di 10 anni che con i suoi suoni decisi ha fatto ballare quella casbah costruita con alle spalle il mare e un gran tramonto (non a caso questo fazzoletto di terra viene chiamato proprio “Riviera dei tramonti”). 

La formula 2025

Per il resto che dire… anche nel 2025, il Color Fest ha mescolato grandi nomi della scena emergente italiana (o comunque quella che cammina di raso al mondo indie), a nomi stranieri e a tante realtà, italiane e non, che ti viene voglia di conoscerli meglio dopo averli ascoltati per la prima volta al Color.

Chi ha suonato

Menzione speciale, e non potrebbe essere diversamente, per Lucio Corsi. Forte dal vivo. Lo hanno già detto altri ma non si può non sottolineare come il ragazzo che voleva essere un duro abbia più di qualcosa che richiama un gigante come Ivan Graziani mescolando la sua arte fresca al rock glam degli anni Settanta (ben tre chitarre sul palco), con tanto di cerone bianco sul viso. Molto bravo. Certo, il ragazzo ha ancora tanta strada ma si farà. Certo che si farà. Due che diventano sempre più concreti sono Giorgiopoi e Marco Castello mentre una signorina molto talentuosa ma che, forse, è apparsa un po’ fuori contesto è Joan Thiele ma con quella voce può fare ciò che vuole. Il Color Fest 13 ci ha regalato gli Offlaga Disco Pax, anzi, li ha regalati ai più giovani che magari ancora non li conoscevano. I loro reading elettrici non hanno eguali. Immersi nella pineta sono stati uno spettacolo godibilissimo così come il dj set di Mace. Altro gigante. Fra i local, menzione speciale per la reunion dei Dissidio. Tanta è stata la musica ballabile grazie a suoni elettronici senza dimenticare i dj set di Fabio Nirta, Daniele Giustra e Vagliolise. Bella idea le nuovissime proposte della Marley Session. E ora? E ora non ci resta che aspettare l’edizione numero quattordici e che cali il sole sulla Riviera dei tramonti.