Olivicoltura, annata in ripresa: Calabria tra le protagoniste della nuova campagna
Secondo Coldiretti e Unaprol la produzione nazionale salirà del 30%. Puglia e Calabria insieme coprono oltre il 60% dell’olio italiano

È iniziata in tutta Italia la nuova campagna di raccolta delle olive, che segna una netta ripresa rispetto alla scorsa stagione segnata dalla siccità. Secondo le prime stime di Coldiretti, Unaprol e Foa Italia, la produzione nazionale di olio extravergine dovrebbe attestarsi attorno alle 300mila tonnellate, con un aumento di circa il 30% rispetto al 2023. Si tratta di una proiezione provvisoria, che dovrà essere confermata in base all’andamento climatico delle prossime settimane.
Calabria e Puglia, cuore verde dell’olio italiano
La situazione più positiva si registra al Sud, dove l’aumento rispetto allo scorso anno potrebbe variare tra il 30% e il 40%. A trainare il comparto sono soprattutto Calabria e Puglia, che da sole rappresentano oltre il 60% della produzione nazionale. Per la Calabria si tratta di un risultato di particolare rilievo, favorito dalle piogge di luglio e agosto che hanno ridotto gli effetti negativi del caldo anomalo di maggio e della siccità primaverile. Dopo un 2023 drammatico, con cali produttivi che avevano colpito duramente gli olivicoltori calabresi, l’annata 2024/25 si presenta come una concreta occasione di rilancio per l’intero comparto.
Nord e Centro in difficoltà
Il quadro è invece più complesso per il Nord Italia, dove il maltempo ha compromesso gran parte delle coltivazioni con un calo stimato intorno al 40%. Nel Centro, la situazione appare a macchia di leopardo: alcune aree mantengono livelli simili allo scorso anno, mentre altre fanno registrare un calo del 10-15%.
Nuove regole per trasparenza e qualità
Tra le novità normative di quest’anno spicca il decreto sostenuto da Coldiretti e Unaprol che introduce l’obbligo di registrare entro 6 ore la consegna delle olive. Una misura considerata decisiva per bloccare i flussi fittizi di prodotto non autentico e per garantire maggiore trasparenza nella filiera. «È un passaggio epocale – ha commentato il vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Unaprol, David Granieri – perché si apre una fase fondata sulla responsabilità e sulla valorizzazione del prodotto italiano».
L’Italia e il tesoro della biodiversità
Il comparto olivicolo italiano conta 400mila aziende agricole, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà autoctone, il più ampio al mondo. Inoltre, il Paese detiene il primato europeo per numero di oli extravergini a denominazione: 43 Dop e 7 Igp. In questo scenario la Calabria, con le sue produzioni di eccellenza e le denominazioni riconosciute, conferma il suo ruolo di pilastro strategico per il rilancio e la competitività dell’olio italiano.