Ieri pomeriggio a Cosenza si è svolto un imponente corteo pro Palestina partito da Palazzo dei Bruzi. Tra loro c’erano studenti universitari, famiglie con bambini, attivisti e membri della società civile, uniti sotto lo slogan “Palestina Libera” e striscioni con la scritta “Genocidio, guerra, riarmo: non nel nostro nome”. La presenza di molte bandiere palestinesi ha trasformato le vie cittadine in una distesa di colore e solidarietà, mentre cori e messaggi di pace hanno scandito il percorso.

Il ruolo degli studenti e di Unical

La mobilitazione è stata principalmente promossa dal Coordinamento Unical per la Palestina, con un forte coinvolgimento degli studenti universitari. Presenti anche alcune forze politiche, come Sinistra Italiana, che ha aderito convintamente manifestando il proprio sostegno alla causa palestinese. Il messaggio è stato chiaro: chiedere all’Unical di interrompere ogni rapporto con istituzioni israeliane e condannare le politiche di guerra.

Un grido contro la guerra e il riarmo

Durante la manifestazione, si sono ascoltate parole forti contro le scelte politiche che, secondo i manifestanti, avrebbero alimentato il conflitto. Numerosi interventi hanno denunciato le responsabilità dell’Italia e dell’Europa, accusate di complicità nell’escalation militare e nel riarmo. Il corteo ha voluto ribadire che la solidarietà a Gaza e la protesta contro lo sviluppo bellico non devono essere mezze misure, ma posizioni nette e condivise.

Una manifestazione partecipata e composita

Oltre agli studenti e alle famiglie, al corteo hanno preso parte numerosi gruppi locali, tra cui associazioni culturali, sindacati e centri sociali. La partecipazione è stata trasversale, inclusiva e decisa, con voci diverse ma unite nel chiedere pace e giustizia per i civili di Gaza. L’evento ha trasformato Cosenza in una piazza di dialogo, dove l’umanità e l’impegno politico si sono intrecciati in una forte risposta collettiva.

Oltre la protesta: un messaggio duraturo

La manifestazione di ieri si inserisce in un più ampio contesto europeo di mobilitazioni a favore della Palestina. A Cosenza, l’intento non è stato solo manifestare indignazione, ma proporre soluzioni politiche concrete. I promotori hanno chiesto un impegno costante per cessate il fuoco, solidarietà ai profughi e un appello alle istituzioni italiane affinché la pace non resti una parola vuota.