Riscaldamenti accesi dal 15 ottobre nel Nord Italia, ma in Calabria si parte dal 15 novembre
Regole, orari, temperature consentite e multe fino a 3mila euro

L’avvio ufficiale della stagione del riscaldamento è alle porte e, come ogni anno, l’Italia riparte a fasce climatiche differenziate. Da mercoledì 15 ottobre si accenderanno i termosifoni nella maggior parte delle province del Nord e nelle zone montane del Centro e del Sud. Per il Mezzogiorno, e in particolare per la Calabria, bisognerà invece attendere ancora: Catanzaro e Cosenza partiranno dal 15 novembre, mentre Crotone e Reggio Calabria dovranno aspettare il 1° dicembre.
Calendario delle accensioni: focus sulla Calabria
La normativa nazionale divide il Paese in zone climatiche in base alla temperatura media annuale, determinando così le date di accensione degli impianti termici.
La Calabria è tra le regioni maggiormente coinvolte nella fase più tardiva.
Nella zona C, con accensione dal 15 novembre, rientrano Catanzaro e Cosenza, insieme a Bari, Salerno, Taranto, Napoli, Latina e altre province del Sud.
Più complessa la situazione nella zona climatica A e B, dove l’accensione è consentita solo dal 1° dicembre. Qui troviamo Crotone e Reggio Calabria, oltre alle province siciliane di Palermo, Messina, Trapani, Catania e alle isole minori come Lampedusa e Linosa.
Farà eccezione Vibo Valentia, che appartiene alla zona D e potrà accendere i termosifoni dal 1° novembre.
Questo differimento è legato al clima più mite della regione, ma potrebbe essere soggetto a variazioni in caso di ordinanze dei sindaci per ondate di freddo improvvise.
Limiti orari e temperature: cosa prevede la legge
La normativa nazionale stabilisce con precisione quante ore al giorno si possono tenere accesi i riscaldamenti e qual è la temperatura massima consentita. Le regole valgono per tutta Italia e quindi anche per la Calabria.
Per le province calabresi: Zona C (Catanzaro e Cosenza): accensione fino a 10 ore al giorno fino al 31 marzo; Zona B e A (Reggio Calabria e Crotone): massimo 8 e 6 ore giornaliere rispettivamente, fino al 31 marzo o 15 marzo; Zona D (Vibo Valentia): fino a 12 ore al giorno fino al 15 aprile.
Quanto alle temperature, il limite resta: 18°C (tolleranza 20°C) per edifici industriali o artigianali; 20°C (tolleranza 22°C) per case, uffici, negozi e scuole.
Controlli, multe e responsabilità
I Comuni possono intervenire con ordinanze per anticipare o posticipare le accensioni o imporre limiti più rigidi in base a esigenze energetiche o ambientali. Anche i condomini possono stabilire regole interne, purché rispettino i limiti nazionali.
Chi non rispetta le norme rischia multe da 500 a 3.000 euro, cui possono aggiungersi ulteriori sanzioni comunali fino a 800 euro. Controlli e sanzioni riguardano in particolare chi accende gli impianti fuori dai periodi consentiti o supera le temperature impostate per legge.
Gas e bollette: prezzi in calo ma attenzione ai contratti
Secondo Assium, associazione degli utility manager, l’accensione dei riscaldamenti farà salire i consumi domestici: in inverno si concentra l’80% dell’uso annuo di gas. Tuttavia, il costo della materia prima è in calo: il Psv di ottobre 2025 è sceso a 0,328 €/Smc (-24% rispetto al 2024). In calo anche l’indice Gme del 23%.
«Questo è il momento ideale per confrontare le tariffe e cambiare fornitore se necessario» afferma il presidente Federico Bevilacqua, invitando le famiglie a “non restare bloccate su vecchi contratti più cari del mercato attuale”.