La società "Network Contacts", che opera nel settore dei call center, ha confermato la decisione, annunciata nello scorso mese di marzo, di procedere con 90 licenziamenti per il sito produttivo di Crotone.

Incontri finiti male

La decisione è stata motivata con il calo strutturale dei volumi di lavoro legati alla commessa di Poste Italiane. Si é concluso negativamente, infatti, il secondo incontro tra le segreterie nazionali e regionali di Scl Cigl, Fistel Cisl e Uilcom Uil, le Rsa e l'azienda, a conclusione del quale non si è raggiunto l'accordo per evitare i licenziamenti. I sindacati hanno espresso la loro disponibilità a valutare soluzioni non traumatiche per mantenere i livelli occupazionali, in attesa di un confronto con Poste Italiane. L'azienda, da parte sua, ha annunciato la presentazione di un verbale di mancato accordo, avviando così la fase amministrativa della procedura di licenziamento e coinvolgendo la Regione Calabria nel processo.

Sindacati sul piede di guerra

"Noi continueremo a portare avanti ogni iniziativa possibile - affermano le segreterie nazionali e regionali di Scl Cigl, Fistel Cisl e Uilcom Uil - sottoponendo il problema anche alle istituzioni nazionali e promuovendo, tramite la deputazione parlamentare calabrese, un'interpellanza. Anche il committente, che è un'azienda partecipata dallo Stato, deve diventare parte attiva e prendere una posizione decisiva e tempestiva che possa consentirci di chiudere definitivamente questa vertenza. Non consentiremo a nessuno di nascondersi e sfuggire alle proprie responsabilità. Quando si parla di mantenere posti di lavoro, tutte le parti coinvolte dovranno fare la loro parte, tenendo conto che si discute del futuro di decine di lavoratori e delle loro famiglie. In questi casi, l'unico risultato accettabile, è che non si perda neanche un posto di lavoro".