Caos nella gestione degli impianti sportivi: rischio chiusura per la piscina olimpionica di Campagnano
I consiglieri Trecroci, Graziadio e Tinto (Democrazia e Partecipazione): “Il Comune chiarisca subito debiti, contratti e garanzie. Non si può mettere a rischio un patrimonio sportivo e sociale della città”

La gestione delle strutture sportive del Comune di Cosenza è una questione ormai improrogabile. A chiederne conto, in maniera netta e puntuale, sono i consiglieri comunali Aldo Trecroci, Francesco Graziadio e Gianfranco Tinto del gruppo Democrazia e Partecipazione, che in una nota ufficiale evidenziano come “la situazione debitoria e contrattuale debba essere chiarita una volta per tutte e in tempi brevissimi”.
L’urgenza del chiarimento si è accentuata dopo la recente retrocessione del Cosenza Calcio in Serie C, che ha riacceso l’attenzione sul debito accumulato dalla società nei confronti del Comune, ma il problema si estende ben oltre lo stadio: anche altri impianti sportivi fondamentali per la città versano in condizioni critiche.
Campagnano, fiore all’occhiello in bilico
A preoccupare in modo particolare è la situazione delle piscine di Campagnano, uno dei fiori all’occhiello dello sport cosentino, tra le più grandi e versatili del Sud Italia, equiparabili agli impianti di Napoli. Secondo i consiglieri, la gestione attuale è appesantita da un debito accumulato per il mancato pagamento delle utenze, storicamente sostenute dal Comune ma ora a carico dei gestori, come previsto dai contratti in vigore.
A fronte di questo debito, i gestori rivendicano l'esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria, che non sono ancora stati ufficialmente quantificati. Una situazione di stallo che sta mettendo in discussione non solo l’attività ordinaria, ma anche l’apertura estiva della piscina olimpionica.
A rischio l’eccellenza dello sport cittadino
I consiglieri sottolineano come le piscine di Campagnano rappresentino un punto di riferimento sportivo e sociale per centinaia di atleti, giovani, adulti e famiglie. L’attività agonistica nel nuoto, tuffi e pallanuoto a Cosenza ha prodotto negli anni risultati di altissimo livello, anche a livello nazionale. Le strutture, inoltre, sono fruite quotidianamente da cittadini della città e del comprensorio e sono sede, da decenni, di importanti manifestazioni sportive.
Proprio a giugno, a Campagnano, si dovrebbe tenere una manifestazione nazionale con circa mille atleti provenienti da tutta Italia. Un evento che genera un significativo indotto per il territorio, ma che ora rischia di saltare. Secondo quanto riferito dai gestori, i costi di gestione sarebbero troppo elevati per permetterne l’organizzazione. E c’è persino l’ipotesi che la piscina olimpionica non apra prima di luglio inoltrato, aspettando il riscaldamento naturale dell’acqua.
“Gestione poco illuminata, il Comune intervenga subito”
«È inaccettabile che l’accesso a una struttura pubblica venga condizionato da scelte gestionali poco illuminate», affermano Trecroci, Graziadio e Tinto. «Le capacità gestionali devono produrre utili anche in condizioni di spesa elevate, come del resto avviene ovunque. La piscina di Campagnano deve rimanere pienamente fruibile, come avvenuto negli anni precedenti».
I consiglieri chiedono al Comune di Cosenza di intervenire con urgenza, facendo piena luce sui rapporti contrattuali e sugli aspetti economici con i gestori, e pretendendo garanzie concrete per assicurare l’apertura e la funzionalità degli impianti, in particolare della piscina olimpionica, nei mesi estivi. «Non si può permettere che una risorsa pubblica così preziosa venga sacrificata all’inerzia e alla cattiva gestione».