Vincenzo Fullone
Vincenzo Fullone

Sono in fase di trasferimento dal carcere israeliano di Ketziot gli ultimi due cittadini italiani trattenuti dopo il sequestro della Freedom Flotilla diretta verso Gaza: si tratta della calabrese Vincenzo Fullone, originario di Crosia, e di Beatrice Lio. A differenza degli altri connazionali già rimpatriati nei giorni scorsi, i due attivisti hanno deciso di non accettare il rimpatrio immediato e hanno scelto di restare detenuti fino alla notifica formale del provvedimento di espulsione da parte delle autorità israeliane.

Fullone verso la liberazione dopo giorni di detenzione

Secondo quanto riferisce l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv, Fullone e Lio sono stati prelevati dal carcere militare e saranno trasferiti al valico di Allenby, al confine con la Giordania, dove dovrebbero arrivare tra le 12:00 e le 13:00 ora locale. Da lì proseguiranno verso Amman, in Giordania, dove saranno accolti e assistiti dal personale diplomatico italiano.

Fullone, molto noto negli ambienti della solidarietà internazionale, era salito a bordo della missione umanitaria della Freedom Flotilla con l’intento di portare aiuti alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. In Calabria la sua vicenda è stata seguita con grande apprensione da familiari, amici, associazioni e amministratori locali, che hanno chiesto in più occasioni il suo rilascio e il rispetto dei diritti umani dei cooperanti fermati.

La procedura di rientro

La nota diplomatica diffusa dall’ambasciata italiana conferma che i due attivisti rientreranno in Italia nelle prossime ore. La procedura prevede l’uscita dal territorio israeliano tramite Allenby e il successivo supporto logistico e consolare da parte dell’Ambasciata d’Italia ad Amman, che garantirà loro assistenza fino al rientro nel nostro Paese.

Un caso che ha scosso l’opinione pubblica

Il caso di Vincenzo Fullone ha avuto una forte eco anche in Calabria. Diverse realtà civiche e sindacali hanno espresso solidarietà al cooperante cassanese, sottolineando il carattere umanitario e pacifico della missione di cui faceva parte. In molti hanno denunciato l’uso della forza da parte dell’esercito israeliano contro la flottiglia e hanno chiesto che venga fatta piena chiarezza su quanto accaduto in acque internazionali.

Con il trasferimento verso la Giordania e il previsto rientro in Italia, si avvia finalmente alla conclusione una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso una intera comunità. La Calabria attende ora di riabbracciare Vincenzo Fullone, simbolo di un impegno civile e umano che ha superato confini e barriere.