“L’Oro di Cosenza”: in mostra per la prima volta il tesoro votivo della città
Monili, corone e gioielli devozionali raccontano secoli di fede popolare legata alla Madonna del Pilerio. La mostra resterà aperta fino al 28 giugno 2025

È stata inaugurata la mostra “L’Oro di Cosenza”, un evento dal forte valore simbolico e culturale che per la prima volta apre alla città il patrimonio votivo legato alla Madonna del Pilerio, patrona di Cosenza. Un tesoro di fede e devozione, frutto di donazioni spontanee dei fedeli, che emerge come preghiera silenziosa, ringraziamento o supplica. L’esposizione rappresenta un momento storico per la comunità: un’occasione unica per riscoprire un’eredità religiosa che affonda le sue radici nel cuore popolare della città e che oggi viene restituita al pubblico attraverso un progetto che coniuga spiritualità, artigianato, ricerca storica e formazione scolastica.
Un’idea condivisa tra Chiesa e comunità
La mostra nasce dalla collaborazione tra don Luca Perri, rettore della Cattedrale di Santa Maria Assunta, e Sergio Mazzuca, imprenditore culturale, con il sostegno dell’Istituto Marconi-Guarasci di Cosenza. «Dietro ogni oggetto – ha spiegato don Luca Perri – c’è una storia, una richiesta d’aiuto o di conforto. Questa mostra rende visibile quel filo invisibile che da secoli lega la città alla sua patrona». A tagliare il nastro inaugurale è stato monsignor Giovanni Checchinato, arcivescovo metropolita, che ha sottolineato il significato profondo degli oggetti esposti: «Questi ori non sono semplici gioielli, ma testimonianze vive di una spiritualità che attraversa le generazioni».
Un patrimonio riscoperto e valorizzato
Il percorso espositivo è il risultato di un attento lavoro di catalogazione e restauro, che ha riportato alla luce oltre quattrocento monili votivi donati dai fedeli tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri. Di questi, una selezione di 66 pezzi è stata curata in un allestimento che valorizza sia il simbolismo devozionale sia l’eccellenza dell’artigianato orafo locale. Tra i pezzi più preziosi, le due corone ottocentesche in argento della statua processionale della Madonna del Pilerio, una per la Vergine e una per il Bambino, restaurate nel 2011 dal maestro orafo Giovambattista Spadafora e oggi esposte per la prima volta al pubblico.
Un’occasione di formazione e condivisione
Fondamentale è stato il coinvolgimento degli studenti dell’indirizzo di oreficeria dell’Istituto Marconi-Guarasci, che hanno partecipato alla catalogazione dei singoli oggetti, affiancati da docenti e maestri orafi. Un’esperienza formativa che ha permesso di approfondire il significato, la provenienza e il valore di ogni pezzo, creando un ponte tra memoria storica e nuove generazioni. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 28 giugno 2025, dal lunedì al sabato, dalle 8:30 alle 12:30, offrendo a cittadini e visitatori l’opportunità di entrare in contatto con un patrimonio che è, prima di tutto, espressione dell’identità e della fede collettiva di una comunità.