Rende, Rossella Gallo propone il salario minimo comunale: “Nessun lavoratore sotto i 10 euro l’ora”
Nel programma della candidata sindaca un piano per garantire retribuzioni dignitose negli appalti pubblici e rilanciare il ruolo sociale del Comune

La proposta di istituire un salario minimo comunale è uno dei punti cardine del programma di Rossella Gallo, candidata sindaca di Rende sostenuta da Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e Alleanza Verdi e Sinistra. L’obiettivo è chiaro, ovvero, quello di garantire che nessun lavoratore impiegato negli appalti pubblici del Comune percepisca meno di 10 euro netti l’ora. “Il Comune deve dare l’esempio – afferma Gallo – non può continuare ad alimentare, tramite bandi e gare, condizioni di lavoro precarie e sottopagate”.
Clausole nei bandi e controlli sui contratti
La proposta prevede l’inserimento, in tutte le gare d’appalto, dell’obbligo di applicare i contratti collettivi nazionali firmati dalle principali organizzazioni sindacali e datoriali, in linea con l’art. 11 del Codice degli Appalti. In più, verrà verificato che tali contratti prevedano un salario minimo non inferiore ai 10 euro l’ora. A questa misura si affianca una ricognizione dei contratti dal 2020 in poi, per analizzare le reali condizioni lavorative e correggere eventuali storture.
Una visione di giustizia e buon governo
Per Gallo, il salario minimo comunale non è solo una questione economica, ma una scelta etica e politica: “È una battaglia di giustizia sociale e un atto di buon governo”. La proposta si inserisce in una visione più ampia di amministrazione fondata su legalità, trasparenza e responsabilità sociale, con l’obiettivo di fare di Rende un modello di lavoro equo e dignitoso.