Ponte sullo Stretto, scontro tra Salvini e il procuratore D’Amato: “Così non si scava neanche un tombino”
Il vicepremier attacca le dichiarazioni del procuratore di Messina, che ha sollevato preoccupazioni sulle infiltrazioni mafiose

Il dibattito sul Ponte sullo Stretto continua a dividere opinione pubblica e istituzioni. Da un lato, il governo lo promuove come un'opera strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno; dall'altro, emergono preoccupazioni legate alla legalità e alla trasparenza nella gestione degli appalti. La realizzazione del progetto richiederà un equilibrio tra ambizioni infrastrutturali e rigorosi controlli per prevenire infiltrazioni criminali.
Le dichiarazioni del procuratore D’Amato: “Occhio al Ponte”
Durante un incontro con studenti a Messina, il procuratore della Repubblica Antonio D’Amato ha sottolineato l'importanza dell'informazione come strumento contro le infiltrazioni mafiose, menzionando il progetto del Ponte sullo Stretto come esempio di opera pubblica potenzialmente a rischio di interessi criminali. Ha affermato: «Il potere della mafia si cela, ad esempio, dietro gli appalti pubblici, vedete, infatti, il progetto del Ponte sullo Stretto...».
La replica di Salvini: “Così non si scava neanche un tombino”
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha reagito duramente alle osservazioni di D’Amato durante un convegno della Lega a Rozzano. Ha dichiarato: «Il Procuratore di Messina Antonio D'Amato dice che 'la mafia fa affari con gli appalti pubblici, occhio al Ponte'. Amico mio, con questo ragionamento non scaviamo più un tombino in val Venosta né a Crotone. Se coloro che dovrebbero vigilare sulla legalità e sulla trasparenza vanno sui giornali dicendo di non fare opere pubbliche perché sennò si infiltra il malaffare...».
Il timore per gli investimenti esteri
Salvini ha espresso preoccupazione per l'impatto di tali dichiarazioni sugli investimenti stranieri, affermando: «Vogliamo convincere gli investitori sauditi che ho incontrato la settimana scorsa per investire in Italia, poi si alza un procuratore la mattina che dice 'no qui c'è la mafia, qui c'è la camorra, qui c'è la 'ndrangheta...'».
Un’opera simbolo di sviluppo o rischio di infiltrazioni?
Il Ponte sullo Stretto è un progetto infrastrutturale di grande portata, con una campata centrale di 3,3 km, che lo renderebbe il ponte sospeso più lungo del mondo a campata unica. Il governo Meloni ha riavviato l'iter per la sua realizzazione, con un costo complessivo stimato di 13,5 miliardi di euro. Mentre Salvini difende l'opera come simbolo di sviluppo e modernizzazione, le dichiarazioni del procuratore D’Amato richiamano l'attenzione sui rischi di infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Questo scontro evidenzia una crescente tensione tra il governo e la magistratura riguardo alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.