Parterre istituzionale all'inaugurazione della nuova sede Aic nazionale
Parterre istituzionale all'inaugurazione della nuova sede Aic nazionale

Dopo trent’anni, l’Associazione Italiana Coltivatori (AIC) inaugura ufficialmente la nuova sede della Direzione Generale e degli enti della sua rete nel centro di Roma. Un evento che rappresenta un momento storico per l’intera organizzazione, simbolo di un percorso di crescita, innovazione e consolidamento.

L’AIC oggi raccoglie oltre 30.000 aziende agricole, conta circa 500 sedi su tutto il territorio nazionale e impiega quasi 1.500 dipendenti che ogni giorno operano al servizio degli iscritti e dei cittadini. L’apertura della nuova sede è stata concepita come un passo strategico per rafforzare la presenza dell’Associazione nella capitale, luogo di incontro tra istituzioni, imprese e mondo agricolo.

Un evento istituzionale di alto profilo

La cerimonia del taglio del nastro si è tenuta alla presenza del presidente nazionale AIC Giuseppino Santoianni, accompagnato da numerosi rappresentanti del mondo istituzionale e politico. Tra i presenti, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il Presidente della 9ª Commissione Industria e Agricoltura del Senato Luca De Carlo, il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto, il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonio Aurigemma, la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, Livio Proietti, Presidente di ISMEA, e Fabio Vitale, Direttore Generale di AGEA.

A rappresentare la Calabria, l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, che ha portato il saluto istituzionale della Regione, ribadendo l’importanza di un dialogo costante tra le realtà territoriali e le istituzioni nazionali per rafforzare il sistema agricolo e garantire un futuro sostenibile alle imprese del Sud.

Santoianni: “Una sede che rappresenta la nostra comunità”

Nel suo intervento inaugurale, il presidente Giuseppino Santoianni ha sottolineato il valore simbolico di questa apertura: “Questa sede non è solo un traguardo logistico, ma il simbolo di una visione condivisa, di una comunità che cresce e si rafforza. Deve diventare uno spazio vivo, aperto al confronto, alle idee e ai progetti a lungo termine.”

Ha poi ribadito la volontà dell’AIC di essere “un punto di riferimento solido e affidabile per le imprese agricole e della piccola pesca”, capace di affrontare con competenza e progettualità sfide complesse come l’accesso al credito, la lotta alla burocrazia, la concorrenza sleale e i cambiamenti climatici.

Tanto pubblico per l'inaugurazione della sede Aic
Tanto pubblico per l'inaugurazione della sede Aic

Una giornata di festa tra istituzioni e territorio

Dopo i saluti istituzionali, la giornata è proseguita con un brindisi e un light lunch curato dagli chef Enzo e Laura Barbieri, che hanno proposto un percorso gastronomico dedicato alle eccellenze agroalimentari italiane. Le produzioni provenivano dalle aziende associate AIC, offrendo un viaggio tra sapori autentici e filiere sostenibili, a testimonianza della qualità e della varietà del Made in Italy.

Durante l’evento è stato allestito un corner stampa per interviste e videomessaggi destinati alla diffusione sui canali ufficiali dell’Associazione e delle organizzazioni della rete.

L’AIC e la sua missione: lavoro, dignità e sviluppo sostenibile

L’inaugurazione è stata anche l’occasione per rilanciare le priorità strategiche dell’AIC, che da oltre cinquantacinque anni lavora per promuovere il lavoro dignitoso, contrastare il caporalato, migliorare la sicurezza sul lavoro e favorire la formazione continua, con particolare attenzione al ricambio generazionale e al ruolo delle donne in agricoltura.

“La nostra missione – ha dichiarato Santoianni – è sostenere un modello agricolo fondato sulla giustizia sociale, sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione. Crediamo in un’agricoltura che valorizzi le produzioni autoctone e garantisca trasparenza lungo tutta la filiera.”

Un appello alle istituzioni

Nel suo discorso conclusivo, il presidente dell’AIC ha lanciato un messaggio chiaro al mondo politico e istituzionale: “Quello che vogliamo offrire al Paese è il nostro contributo concreto. Chiediamo di essere coinvolti maggiormente ai tavoli decisionali per definire politiche coerenti con le esigenze del settore primario. Il futuro dell’agricoltura italiana deve essere giusto, sostenibile, innovativo e inclusivo.”

L’inaugurazione della nuova sede segna così un punto di svolta per l’Associazione Italiana Coltivatori, che guarda al futuro con una visione moderna e un rinnovato spirito di servizio verso il mondo agricolo e i territori.