Caro prezzi rientro in Calabria Pasqua
Caro prezzi rientro in Calabria Pasqua

Pasqua salata per i calabresi fuori sede: viaggi di rientro a prezzi proibitivi

Anche quest’anno, la Santa Pasqua ha messo in luce un problema ormai atavico, ovvero, il costo elevatissimo dei trasporti per chi vuole rientrare in Calabria dal Nord Italia. Migliaia di calabresi, tra studenti, lavoratori e famiglie residenti in città come Milano, Torino o Bologna, solo per citarne qualcuna, si sono trovati costretti a pagare cifre esorbitanti per trascorrere le festività in famiglia. I voli per Lamezia Terme o Reggio Calabria hanno raggiunto anche i 350 euro a tratta nei giorni precedenti alla Pasqua, rendendo il rientro praticamente impossibile per chi ha un budget limitato.

Treni e autobus non bastano: tra rincari e lunghe percorrenze

Per chi non ha potuto permettersi l’aereo, l’alternativa del treno si è rivelata poco più accessibile. I biglietti dei Frecciarossa e degli Intercity per il Sud sono andati esauriti con settimane di anticipo e i pochi posti disponibili rimasti avevano prezzi superiori ai 160 euro. Anche i pullman a lunga percorrenza, spesso unica opzione per chi vive in centri più piccoli, hanno registrato un’impennata dei costi, con viaggi di oltre 14 ore e tariffe cresciute fino al 40% rispetto al periodo ordinario. Il risultato? Viaggi faticosi, lunghi e tutt’altro che economici. Il problema non è solo stagionale: è sintomo di una debolezza strutturale. Mancano infrastrutture moderne, collegamenti intermodali efficienti e una politica dei trasporti che garantisca equità territoriale. Una volta giunti in Calabria, raggiungere i piccoli comuni diventa un’ulteriore sfida, con trasporti locali insufficienti o inesistenti. In un’Italia che promuove il rientro dei giovani al Sud e incentiva il “South working”, i costi del rientro pasquale raccontano un’altra verità: quella di un Mezzogiorno ancora troppo distante, non solo geograficamente, ma anche nelle opportunità e nei diritti.