Viaggio tra i castelli della Calabria: dove la storia ha ancora le mura alte
Da Le Castella a Santa Severina, un viaggio tra fortezze normanne, torri aragonesi e rocche affacciate sul mare, simboli di un patrimonio da riscoprire

La Calabria è una terra in cui la storia si intreccia con il paesaggio, e i castelli disseminati tra coste frastagliate e rilievi aspri ne sono la prova tangibile. Ogni roccaforte racconta secoli di dominazioni, battaglie, assedi e potere, offrendo uno spaccato autentico del passato calabrese. Dai Normanni agli Aragonesi, passando per Svevi, Bizantini e Borbone, le grandi dinastie hanno lasciato il segno attraverso queste strutture, simboli di forza ma anche di cultura e strategia militare.
Il fascino dei castelli calabresi non sta solo nella loro architettura, ma anche nelle leggende, nei paesaggi mozzafiato che li circondano e nelle trasformazioni che hanno subito nel corso dei secoli. Visitare questi luoghi significa compiere un viaggio nel tempo, dove la pietra e il mare raccontano più di mille parole scritte.
Tra mare e roccia: le fortezze costiere
Tra i castelli più iconici spicca il Castello Aragonese di Le Castella, a Isola Capo Rizzuto. Costruito nel XV secolo su un isolotto collegato alla costa, è uno degli scorci più fotografati della Calabria. Non di meno fascino è il Castello di Roseto Capo Spulico, affacciato sull’Alto Ionio Cosentino, nato in epoca normanna e ristrutturato da Federico II, secondo la leggenda avrebbe ospitato la Sacra Sindone.
Sul versante tirrenico, il Castello Ruffo di Scilla si erge su un promontorio che domina lo Stretto di Messina, a metà tra mito e realtà. Il maniero ospita un faro e spazi espositivi, con una vista mozzafiato sul mare. Altre fortezze costiere di grande fascino includono il Castello di Pizzo Calabro, legato alla tragica fine di Gioacchino Murat, e il Castello Aragonese di Reggio Calabria, che testimonia la lunga storia militare della città.
I giganti dell’entroterra
Spostandosi verso l’interno, il patrimonio castellano non perde imponenza. A Santa Severina, in provincia di Crotone, sorge uno dei castelli meglio conservati del Mezzogiorno. Edificato dai Normanni nell’XI secolo e ampliato dagli Aragonesi, domina il borgo sottostante con le sue torri e mura massicce. Il Castello Ducale di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, è una vera e propria residenza signorile, con sale decorate, musei e spazi per eventi culturali.
Non meno affascinante è il Castello Normanno di Squillace, che vanta legami storici con la potente famiglia Borgia. Tra i pochi esempi di architettura bizantina rimasti in Calabria c’è invece il Castello di Santo Niceto, situato a Motta San Giovanni, che serviva da rifugio contro le incursioni saracene. Infine, a Fiumefreddo Bruzio, il Castello della Valle è stato dichiarato monumento simbolo contro tutte le guerre, dopo aver subito danni durante l’assedio napoleonico.
Un patrimonio da scoprire e valorizzare
Completano questo viaggio altri castelli meno noti ma ugualmente significativi: il Castello di Rocca Imperiale, con vista sul Golfo di Taranto; il Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia; il Castello Carlo V a Crotone e quello Normanno-Svevo di Cosenza. Ognuna di queste strutture offre un’occasione per scoprire la Calabria attraverso la sua storia militare, artistica e civile.
Molti castelli ospitano musei, spazi culturali, eventi e mostre, diventando poli attrattivi per il turismo. La sfida per il futuro è conservare e valorizzare questi luoghi, non solo come testimonianza del passato, ma come parte viva dell’identità calabrese. Perché ogni pietra, ogni merlatura, ogni cortile conserva la memoria di chi ha vissuto, combattuto o semplicemente guardato il mare da quelle antiche mura.