Unical per la Palestina: “Domani a Crosia per la libertà di Vincenzo Fullone e per tutti i prigionieri politici”
Il collettivo studentesco lancia un appello urgente dopo il sequestro della Freedom Flotilla

Il collettivo Unical per la Palestina ha diffuso un appello pubblico in seguito al sequestro della nave Freedom Flotilla, avvenuto a pochi giorni di distanza dal blocco della Global Sumud Flotilla, che trasportava aiuti umanitari diretti a Gaza.
L’episodio, definito “gravissimo” dagli studenti, arriva in un momento di apparente tregua nel conflitto e ha suscitato profonda indignazione nel mondo accademico e civile calabrese.
Nel comunicato, il collettivo propone una manifestazione a Crosia, raduno in piazza Dante alle 18.30, e denuncia “l’ennesimo atto di violenza e sopruso contro chi tenta di portare solidarietà alla popolazione palestinese” e sottolinea la situazione drammatica di Vincenzo Fullone, attivista calabrese proprio di Crosia e imbarcato nella missione, attualmente detenuto nelle carceri israeliane.
“Non possiamo restare in silenzio”
“Non possiamo restare in silenzio mentre il nostro concittadino Vincenzo Fullone è detenuto illegalmente nelle prigioni israeliane e le notizie sulle sue condizioni sono scarse”, si legge nell’appello diffuso dagli studenti.
Il collettivo annuncia una mobilitazione pubblica, invitando cittadini, associazioni e istituzioni a unirsi in piazza “per gridare la rabbia e la solidarietà verso Vincenzo e verso il popolo palestinese”.
La richiesta è chiara: tutti i prigionieri devono essere liberati. Oltre 10.000 palestinesi – tra cui donne e minori – sarebbero oggi rinchiusi in carceri israeliane “in condizioni disumane, spesso senza accuse né processi”, secondo quanto riportato dagli attivisti.
Un appello alle istituzioni italiane
Nel documento, il collettivo esige un’azione immediata del Governo italiano: “Chiediamo al Governo Meloni di intervenire concretamente per la liberazione di Vincenzo Fullone e di tutti i prigionieri politici palestinesi”.
Gli studenti richiamano inoltre le parole della sindaca di Crosia, Maria Teresa Aiello, che ha già espresso pubblicamente solidarietà e chiesto al Ministero degli Esteri di attivarsi per il rientro del cooperante calabrese.
“Le istituzioni devono muoversi, adesso”, ribadiscono gli studenti dell’Unical, accusando l’esecutivo italiano di “complicità con il genocidio” se non interverrà tempestivamente.
“Libertà per Vincenzo, libertà per la Palestina”
Il messaggio conclusivo dell’appello è un grido che unisce la vicenda personale di Vincenzo Fullone alla causa collettiva del popolo palestinese: “Basta complicità con il genocidio. Libertà per Vincenzo, libertà per la Palestina”.
Il collettivo annuncia nuove iniziative di sensibilizzazione all’interno dell’Università della Calabria e invita la cittadinanza a mantenere alta l’attenzione finché non arriveranno risposte ufficiali sulla sorte del cooperante e sugli altri membri della Freedom Flotilla.