Un sequestro preventivo del valore di 4.223.000 è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro in esecuzione di un provvedimento del gip del Tribunale del capoluogo, a carico della società di ristorazione Siarc che opera a livello regionale e nazionale e dell'amministratore di fatto.

La somma corrisponde, secondo l'accusa, all'imposta evasa e alle ritenute non versate.

L'amministratrice, Simona Albano, di 52 anni, è indagata per indebita compensazione e omesso versamento di ritenute certificate.
Il provvedimento è giunto a conclusione di una verifica fiscale svolta da funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Catanzaro e di successive attività investigative condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.

Le indagini avrebbero portato ad ipotizzare l'indebita compensazione tributaria a fronte della illegittima qualificazione di normali spese di esercizio come afferenti a costi per ricerca e sviluppo (per i quali lo Stato riconosce il beneficio del credito d'imposta); l'omesso versamento di ritenute operate ai dipendenti nelle annualità dal 2017 al 2020.

Dalle indagini sarebbe emerso anche che la reale amministrazione della società sia riconducibile alla figlia della rappresentante di diritto.
La Sirac versa attualmente in una crisi aziendale che mette a rischio i posti di lavoro dei circa 500 dipendenti.