Il coraggio di osare e la voglia di domani sono i sentimenti che hanno accompagnato la mia lunga giornata di ieri in giro per la calabria turistica ascoltando le voci dei tanti imprenditori calabresi che non si abbandonano alla conta dei ‘contagi’ o peggio ancora a lamentarsi dell’infausto destino ma con fare determinato plasmano i propri  sogni e ne modellano la realizzazione.


I luoghi dell’Italia del Meridione, così come avveniva per la città di Atene ai tempi di Pericle, devono farsi scuola:


-scuola di responsabilità

nei comportamenti aderenti alle regole di sicurezza e attinenti alle ordinanze onde evitare che i cattivi presagi che viaggiano sulle nuvole grigie della crescita dei contagi possano diventare tempesta


-scuola di politica

nella tradizione della grande cultura Meridonalista che ha saputo contaminare anche il Trentino De Gasperi e il lombardo Saraceno della necessaria determinazione per promuovere la stagione dell’intervento straordinario nel mezzogiorno. Ora più che mai l’Italia sarà quel che il sud sarà e ora più che mai la politica meridionale dovrà essere artefice del proprio destino con l’obiettivo di superare ogni forma di divario di generazione, di genere e di territori.


-scuola di speranza

riproponendo l’antica lezione di Giorgio La Pira “spes contra spem” a sostegno di una cultura millenaria che pur non avendo saputo evitare al sud negli ultimi due secoli la condizione di arretratezza e disagio sociale mantiene sempre viva, sotto la cenere della rassegnazione, la fiammella della rinascita e della gioia di vivere