"Da un lato c'è la questione della libertà di espressione, un presidente che vuole far sentire la sua voce e tutti noi siamo con lui e con l'Ucraina. La Rai deve fare le sue scelte e da editore non voglio mettere becco. Dall'altro c'è il mio essere cittadino che paga il canone e non riesco a non essere trasparente: a me che Zelensky" intervenga a Sanremo "con tutto quello che si deve dire a favore dell'Ucraina e della situazione che stanno vivendo, non fa piacere. Mi sembra una ricerca di visibilità che a me un pochino turba, preferirei di no". Lo afferma l'amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi.

La dichiarazione dell'amministratore delegato Mediaset


"Tu mi dici: ma la Rai cosa deve fare? Io non ti posso dire da editore che non deve farlo andare in onda, onestamente no", aggiunge Pier Silvio Berlusconi rispondendo a una domanda in una conferenza stampa sui progetti nel digitale di Mediaset.
"Sarebbe come se noi bloccassimo tutte le cose che ci sembrano un po' al limite nei programmi che vanno in onda. Ma da cittadino c'è un conflitto in ballo, si parla di morti: cosa c'entra Sanremo?", specifica l'amministratore delegato del Biscione.
"Non abbiamo alcuna intenzione di fare 'controprogrammazione' al Festival di Sanremo: evitiamo dopo molti anni il disarmo assoluto", mantenendo i nostri programmi, spiega ancora.
"Abbiamo visto che durante i mondiali in Qatar i nostri ricavi non ne hanno risentito e abbiamo deciso di mantenere una settimana a prezzo normale" e non scontato per la pubblicità.

L'amministratore delegato del Biscione ha ringraziato particolarmente Maria De Filippi per aver mantenuto inalterato il 'suo' sabato sera in concomitanza con la serata finale del Festival.