"Non può che farci piacere leggere che il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ribadisca a chiare lettere una cosa che noi sindaci delle rete Recovery Sud sosteniamo ormai da un anno: e cioè che i comuni rappresentano il motore e, quindi, la condizione stessa del successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Peccato però che non ci si accorga, a tutti i livelli, con la stessa evidenza e soprattutto con la stessa enfasi del fatto in quegli stessi comuni italiani si annida il vero, oggettivo rischio di implosione e fallimento di questa che dovrebbe essere invece una straordinaria occasione strategica di sviluppo per tutto il Paese".

È quanto denuncia il Sindaco Filomena Greco che, rivolgendosi pubblicamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed a tutto il Governo non usa mezzi termini: "con gli uffici tecnici che si ritrovano tutti i comuni italiani, in particolare quelli del Sud e tra questi quelli dei piccoli comuni calabresi, già sottodimensionati quantitativamente e qualitativamente rispetto alla sola esigenza di gestione dell'ordinaria amministrazione, la partita epocale del PNRR può già essere considerata inesorabilmente persa. È inutile continuare a far finta di nulla.

Altro che rischio di non arrivare alla rendicontazione entro i termini del 31 dicembre 2026 imposti dalle procedure comunitarie! Con i vuoti di organico attuali, sommati all'insufficienza complessiva di risorse e strutturali che già oggi impediscono ai comuni italiani e, lo ripeto, meridionali in specie, di fornire risposte adeguate rispetto alle istanze ed esigenze elementari delle comunità locali, la fotografia impietosa che sta emergendo in questa fase di avvio delle procedure per la sola progettazione ed istruzione burocratica delle opere previste rappresenta l'anticamera di un flop gigantesco, di quelli che non consentiranno più all'Italia di accampare scusanti e pretese nei prossimi decenni.

Divenuti ormai strutture burocratiche monche e prive della indispensabile capacità di soluzione dei problemi più semplici, svuotati di fatto della funzione preziosa ed insostituibile che alle autonomie locali hanno riconosciuto e garantito Costituzione e leggi, i nostri comuni avrebbero bisogno oggi di personale ad hoc soltanto per scaricare e leggere la mole di questionari da compilare quasi ogni giorno, insieme alle richieste multiple da evadere, ai rimpalli sistematici di responsabilità inter-istituzionale ed ai quesiti infiniti per chiarire procedure e normative mai definitive o inequivoche.

Per la credibilità stessa dello Stato, il tempo è ormai quasi scaduto. Se il Governo ha davvero intenzione di contribuire a trasformare questa storica occasione di riscatto per il Paese con le ingenti ed ultime risorse europee del PNRR, prima acquisisca le idee progettuali dei sindaci, studiate per i territori e le renda cantierabili attraverso un esercito di tecnici nominati dallo stesso Governo nazionale e che dovranno lavorare in sinergia con le amministrazioni comunali; e poi appalti egli stesso tutti quei progetti, evitando ai comuni le sabbie mobili del sicuro immobilismo burocratico e di procedure allo stato ingestibili nei tempi imposti dell'Europa, realizzando e consegnando ai territori tutte le opere, le infrastrutture ed i servizi di cui necessitano. Senza ipocrisie, senza retorica, senza rinvii, senza attese e senza ulteriore dibattito tra sordi".