Oltre 800 ettari di foreste italiane sono stati proclamati patrimonio
mondali Unesco e tra questi la faggeta vetusta del Pollinello.
Il Presidente del Parco Domenico Pappaterra nell’accogliere con
soddisfazione la notizia ha dichiarato “È decisamente un momento magico
quello che sta vivendo il Parco del Pollino.  Nel giro di pochi anni
prima l'ingresso nella RETE GEOPARCHI UNESCO, successivamente la
proclamazione quale Patrimonio Mondiale dell'Umanità della Faggeta
Vetusta di Cozzo Ferriero nel comune di Rotonda in Basilicata, poi la
scoperta di ITALUS il Pino più vecchio d'Europa con i suoi 1230 anni e
adesso l'ingresso nella prestigiosa famiglia UNESCO della FAGGETA
VETUSTA DEL POLLINELLO nel Comune di Castrovillari in Calabria
incastonata in un contesto territoriale unico tra le cime del Pollino e
del Dolcedorme vicina ai secolari esemplari di Pino Loricato.
Grazie agli studi effettuati con i fondi messi a disposizione dal
Ministero dell'ambiente con la Direttiva Biodiversità è  stato possibile
attivare una collaborazione con il Prof. Piovesan dell'Università Tuscia
di Viterbo il quale avvalendosi a sua volta di collaborazioni con
l'Unical e l'Unibas e lavorando fianco a fianco con i tecnici del parco
ha portato alla candidatura di questa Faggeta in cui ci sono esemplari
che hanno un'età di 620 anni  circa e sono considerati tra i più vecchi
d'Europa.”
E ancora il Presidente aggiunge “Questo risultato ci inorgoglisce e
nello stesso tempo ci carica di ulteriori responsabilità in ordine alla
valorizzazione della straordinaria Biodiversità di cui è detentore il
Parco Nazionale del Pollino. Nei prossimi giorni programmeremo una
grande iniziativa per festeggiare questo prestigioso riconoscimento e
sarà l'occasione per ringraziare tutti i protagonisti che hanno
contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo”.

L’unicità della faggeta vetusta del Pollinello è legata al particolare
contesto bioclimatico presente nel Parco del Pollino dove il faggio
incontra il pino loricato. In questo ambiente integro i faggi nascono,
crescono e muoiono seguendo complessi cicli naturali sfidando così il
passare del tempo sino a raggiungere età massime che possono superare i
600 anni, come per Italus il loro decano. Quindi la storia ecologica di
un'area dalle caratteristiche ecologiche uniche ed integre rendono la
faggeta vetusta del Pollinello un vero scrigno di biodiversità che sarà
possibile conservare per le generazioni future nonostante i cambiamenti
climatici in atto. Grazie alla protezione integrale dell'area garantita
dal Parco, al lavoro instancabile dei suoi dipendenti (in primis il dr.
Giuseppe De Vivo e il dr. Aldo Schettino) e alla indispensabile
collaborazione di studiosi di fama internazionale come il prof.
Piovesan, questo inestimabile patrimonio mondiale sarà custodito e
valorizzato dal Parco per le generazioni future come richiesto dalla
convenzione Unesco.