Il Reggio Pride ha colorato di arcobaleno lo Stretto di Messina.

In tremila hanno partecipato al corteo organizzato dall'Arcigay reggina, caratterizzato da musica, allegria e slogan festosi.


"La retromarcia sui diritti non partirà", hanno scandito i manifestanti.
"Nel Paese - ha detto Luciano Lopopolo, leader nazionale di Arcigay, presente alla manifestazione - si sta diffondendo una nuova cultura che dimostra sempre più lo scarto tra Paese reale e Paese legale, con il primo ben consapevole dei cambiamenti in corso.

A Reggio Calabria hanno sfilato giovani e meno giovani eterosessuali, gay, lesbiche e trans. I tempi sono maturi perché venga approvata una legge contro l'omofobia e la transfobia.

E serve anche il riconoscimento del matrimonio egualitario e dei diritti delle persone trans, con la consapevolezza di quanto possono essere insidiosi i percorsi delle persone Lgbt a scuola o nel mondo del lavoro. La politica se ne renda conto. I nostri temi non siano derubricati né a identitari, né a divisivi".
In testa al corteo i sindaci facenti funzione della Città metropolitana e del Comune, Carmelo Versace e Paolo Brunetti.
"Occorre - ha detto Versace - una sinergia istituzionale per risolvere le problematiche che riguardano la comunità Lgbt.

La politica non può continuare a speculare su questi temi. La campagna elettorale che ci accingiamo a vivere impone scelte immediate".

Secondo Brunetti, "quella che si é vissuta a Reggio Calabria è stata una giornata di festa, ma anche un momento di riflessione.
C'è ancora molto da fare su questi temi, a livello sia sociale che istituzionale. Reggio ha dimostrato oggi di essere presente e inclusiva ed a favore della tutela e del riconoscimento di tutti i diritti".