Nell’ambito delle attività di contrasto ai reati di violenza domestica poste in essere dai Carabinieri del Comando Compagnia di Rende (CS), sono diversi i provvedimenti eseguiti, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Cosenza in accoglimento delle richieste avanzate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di attività investigative esperite dai militari dell’Arma.

 

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

 

I Carabinieri di Lattarico (CS) in ottemperanza all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, hanno tratto in arresto C.M., 40 anni, indagato per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.


 

L’uomo era stato già destinatario, nel 2021, della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare per i maltrattamenti indirizzati verso la moglie e, peraltro, era stato anche tratto in arresto per la violazione della misura applicatagli.

 

Le investigazioni dei militari dell’Arma hanno consentito di ricostruire la condotta posta in essere dall’arrestato, di sopraffazione sistematica tale da rendere particolarmente dolorosa la convivenza.


 

Infatti, lo stato di alcol-dipendenza dell’uomo fa emergere un vissuto difficile in cui è palese la sofferenza quotidiana, l’umiliazione, la privazione di una dimensione di tranquillità cui è sottoposta la moglie, donna fisicamente fragile, gravemente malata e invalida, dalle cui minacce è fortemente condizionata.


 

L’uomo adoperava condotte violente innescate da futili motivi, afferrandola per i capelli e trascinandola a terra, colpendola con pugni e schiaffi su tutto il corpo. Per impedirle di uscire l’uomo aveva venduto l’auto della donna ricattandola e minacciandola di dar fuoco alla casa qualora avesse pensato di lasciarlo.

 

Ora l’uomo si trova agli arresti domiciliari presso l’abitazione di altri familiari.