Nel Cinquecento e nel Seicento il gioco degli scacchi era molto diffuso in Calabria e già nel Quattrocento alcuni alti prelati di Cosenza ne erano appassionati.


 

Bartolomeo Florido, arcivescovo della città, accusato di avere falsificato alcuni brevi papali nel 1497, mentre languiva in prigione passava il tempo con gli scacchi.

 

Fonte e articolo completo su: icalabresi.it

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