“Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo un'assoluzione", sono queste le parole di Mimmo Lucano al termine della sentenza emessa dal Tribunale di Locri che lo condanna a 13 anni e due mesi di reclusione, quasi il doppio degli anni chiesti dalla pubblica accusa.

Associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti, sono queste le accuse attribuite a Lucano in primo grado.

L’ex sindaco di Riace era già da tempo sotto i riflettori per via delle sue politiche solidali nei confronti dei migranti, decisioni che hanno portato non pochi problemi a Lucano, che aveva già scontato, nel 2018,gli arresti domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.


“Per me Lucano è un uomo giusto - commenta Luigi De Magistris, che ha fortemente voluto Lucano candidato tra le sue fila  - un simbolo di umanità e di fratellanza universale. Sono convinto che alla fine di questo calvario verrà assolto”. Il sostegno del candidato a presidente della Regione Calabria nei confronti di Lucano arriva con un post sulla sua pagina Facebook, definendo l’ex sindaco di Riace “l’antitesi del crimine” ed elogiando l’azione umanitaria e l’energia spesa nella gestione territoriale della piccola cittadina durante la sua carica a sindaco.

Il peso della sentenza non lascia indifferente neanche Mario Oliverio, candidato anch’egli alla carica di presidente della Regione Calabria, che nei confronti del verdetto si definisce “attonito e incredulo”, mostrando grande stima del percorso politico di Lucano che si è mostrato sempre come un uomo di grande solidarietà e umanità. In contrapposizione alle tante parole di sostegno, ricevute anche sui social, c’è il duro commento del leader della Lega, Matteo Salvini, che tramite un post pubblicato sui suo canale istituzionale, incalza asserendo "Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere!".

Una sentenza che arriva a pochi giorni dalla chiamata alle urne e che non lascia nessuno indifferente tra l’indignazione e il consenso, quel che è certo è che Lucano sta vivendo un ennesimo processo, quello sociale e mediatico.