In questi mesi di emergenza epidemiologica, le figure professionali che operano all’interno delle strutture

sanitarie e socio-sanitarie ricoprono un ruolo ancora più delicato e fondamentale, nella sanità pubblica come

in quella privata. In quest’ultima, migliaia di infermieri, operatori socio-sanitari, educatori e pulitori si

prendono cura di persone anziane, lungodegenti, pazienti in riabilitazione, malati terminali, svolgendo il loro

lavoro con professionalità e dedizione. Lo stesso lavoro viene svolto, qui a Cosenza, dai dipendenti di Villa

Sorriso Srl, una casa protetta per la terza e quarta età a Montalto Uffugo, di proprietà della nota famiglia

Morrone. La struttura è convenzionata con l’ASP di Cosenza, la quale solo nel 2020 ha versato al gruppo

Morrone 780.858 euro.

I dipendenti di Villa Sorriso, dal 1° Giugno 2020 hanno subito un brusco cambio di contratto: mentre il loro

vecchio contratto AIOP Ospedalità Privata veniva rinnovato a livello nazionale, permettendo ai lavoratori di

ricevere importanti aumenti salariali, più giorni di ferie e straordinari pagati dignitosamente, i Morrone,

qualche settimana prima hanno imposto un nuovo contratto: CCNL Case di Cura ANPIT-CISAL. Certamente,

da un punto di vista prettamente imprenditoriale, questo contratto permette ai proprietari della Casa

Protetta di risparmiare molto sugli stipendi e sulle ore supplementari e straordinarie che i loro dipendenti

svolgono, perché di fatto li pagano meno. La ricostruzione a campione sulle buste paga di un dipendente di

Villa Sorriso ci dice che, con il nuovo contratto, quel lavoratore ci rimetterà più di 1000 euro all’anno, soldi

che il gruppo Morrone avrà quindi risparmiato.

Il problema in questa vicenda, oltre al fatto che come al solito grandi imprenditori creano profitto e grossi

guadagni sulle spalle dei lavoratori, è che i soldi risparmiati dal gruppo Morrone sono soldi pubblici, fondi che

il Sistema Sanitario Nazionale stanzia alla struttura socio-sanitaria per offrire dei servizi agli anziani più

vulnerabili e alle loro famiglie. Il fatto stesso che il gruppo Morrone ricerchi tutti gli espedienti per risparmiare

questi soldi, senza spenderli tutti in servizi sanitari è inaccettabile e il cambio di contratto, atto solamente a

pagare meno i dipendenti professionali e onesti di Villa Sorriso, è una decisione va senza dubbio in questa

direzione.

Come Unione Sindacale di Base, abbiamo provveduto a inviare comunicazione formale al Dipartimento Tutela

della Salute della Regione Calabria e alla Prefettura di Cosenza al fine di informarli di questa incresciosa

situazione. Non tolleriamo che si speculi sui lavoratori e sulla salute dei cittadini.

Cosenza, lì 04 novembre 2020.


USB Confederazione Cosenza