Per il  pateracchio di Villa Torano, ci sono già due inchieste che dovranno fare chiarezza su quanto accaduto. La prima è interna, con  il commissario dell’Asp, Giuseppe Zuccatelli che vuol capire come mai sia stata la Protezione Civile a consegnare i kit per effettuare i tamponi direttamente ai responsabili della struttura, oltre a chi ha prelevato i tamponi stessi, scavalcando l’Asp. La seconda è della Procura della Repubblica di Cosenza, alla quale toccherà sbrogliare la matassa, con la collaborazione dei Nas che già hanno fatto visita alla struttura.

Ma, al di la delle due inchieste che come al solito dovranno fare il loro corso, questa vicenda potrebbe fare registrare già dei responsabili. E sì, perché quel che è  accaduto all’interno di Villa Torano, si è verificato dopo il 4 marzo ed il 28 dello stesso mese.

Il 4 marzo, infatti con la firma del nuovo Decreto del presidente del Consiglio sulle misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, tra i numerosi punti vi era anche quello riguardante  l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione, mentre il 28 marzo, alla luce di quanto accaduto nella RSA Domus Aurea di Chiaravalle (CZ), la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli firma un’ordinanza che prevedeva di sottoporre a tampone per la ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 tutti gli operatori sanitari, delle strutture pubbliche e delle strutture residenziali come ad esempio le RSA, le RSM, Case protette e Case di riposo.

Pertanto, le responsabilità di cui prima, dovrebbero ricadere sulla  Regione che avrebbe dovuto vigilare  sui  tamponi che dovevano e che devono essere compiuti su tutti gli operatori sanitari, come previsto dall’ordinanza firmata  dalla Santelli, mentre se è vero com’è vero che i parenti dei degenti sono stati “visti”, all’interno di Villa Torano, anche dopo il 4 marzo, in questo caso la responsabilità è di chi avrebbe dovuto vigilare per evitare questi “accessi”.

Dario Rondinella