Fare il pane rientra tra le attività agricole e deve avere lo stesso regime fiscale dedicato.

A togliere ogni dubbio è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto l'appello promosso da Cia-Agricoltori Italiani, annullando il verdetto del Tar del Lazio n.4916/2021 che, in precedenza, aveva escluso dalle attività agricole connesse proprio la "produzione di prodotti di panetteria freschi" e la "produzione di pane".

I giudici amministrativi, ricorda Cia ripercorrendo l'iter giudiziario, avevano accolto un ricorso di Fippa, la Federazione italiana panificatori e affini con il conseguente annullamento dei Regolamenti ministeriali 2010 e 2011 nelle parti in cui inserivano la produzione di pane tra le attività connesse a quella agricola.

Un'esclusione che determinava, quindi, l'applicazione del più gravoso regime di tassazione stabilito per le attività commerciali e non più quello riservato agli agricoltori.

"Questa sentenza - commenta Cia - mette la parola fine a tutta la vicenda ed è molto importante perché mette al riparo i panificatori agricoli dalla possibilità che l'Agenzia delle Entrate possa agire nei loro confronti per il periodo di vigenza dei precedenti Regolamenti; questo chiarendo definitivamente che si tratta di una categoria distinta e non equiparabile, dal punto di vista fiscale, a quella dei panificatori commerciali".