La Fidapa Valle del Savuto, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, ha dedicato un webinar, concepito da Alba Carbone, delegata alla Cultura per il Comune di Figline Vegliaturo, sull’influenza che Gioacchino da Fiore ha avuto sulla visione dantesca espressa dal sommo poeta nella sua Divina Commedia.

 

Il webinar


L’iniziativa on line, moderata da Miriam Coccari, ha coinvolto un gran numero di partecipanti collegati non solo dalla Calabria ma anche dalla Toscana. Ha dato l’avvio ai lavori Adriana Toman presidente della Sezione Fidapa Valle del Savuto, regista e autrice drammaturgica della “Trilogia Gioachimita” edita da Rubbettino, una raccolta di tre opere teatrali dedicate appunto all’esegeta calabrese vissuto nel 1100, nonché di un documentario dal titolo “Gioacchino da Fiore profeta della globalizzazione”. L’evento on line ha registrato la partecipazione della Presidente Nazionale Cettina Oliveri, la Presidente Distrettuale Rossella del Prete, della Vice Presidente Distrettuale Patrizia Pelle, la segretaria distrettuale Pina Genua Rugiero, delle Presidenti Fidapa di Rende, Maria Pia Galasso, Katia Reda Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro, Elena Pistilli Vice presidente della sez. di Rende, Anna Cerrigone past president della sezione di Cosenza, di Anna Maria Repice dalla sez di Tropea e ancora di Giusy Porchia, past president Distretto Sud Ovest, nonché delle presidenti delle Toscana Nela Munich della Sezione Fidapa Firenze Centro, di Massa Carrara Beatrice Vannini, della Versilia Fiammetta Galleni e ancora, e tanti esterni alla Fidapa, sostenitori del pensiero gioachimita come Francesca Mastrovito per Zonta International, lo psicologo Gaetano Marchese, l’ex Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e tanti altri ed altre che hanno seguito le relazioni su Gioacchino da Fiore di Fiorangela d’Ippolito dirigente scolastica e del Presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti Riccardo Succurro. Quest’ultimo ha messo in luce il 12° canto del Paradiso in cui Dante colloca l’abate florense tra i beati con i famosi versi “e lucemi da lato il calavrese abate Gioacchino di spirito profetico dotato”. A Maria Cristina Parise Martirano nella sua qualità di Presidente della Società Dante Alighieri di Cosenza è stata affidata una interessante digressione sul romanzo di Coriolano Martirano che vede Dante protagonista, rifugiato in Sila per sfuggire alla condanna del 1302 da parte del governo fiorentino, per le sue posizioni politiche. Nella nostra Sila il sommo poeta, racconta Martirano, avrebbe avuto modo di conoscere l’abate Gioacchino attraverso il racconto di Luca Campano e di avere la visione di come sarebbe stato l’inferno narrato poi nella Divina Commedia.
Una sezione della Fidapa quella del Savuto che ha a cuore la divulgazione del messaggio di Gioacchino da Fiore, della spinta all’azione contenuta nella sua filosofia, visto che in questo comprensorio, a Marzi, Gioacchino da Fiore ha avuto una delle sue Domus ed oggi viene ancora celebrato presso il Museo all’aperto Progetto Paterno con una imponente opera ambientale di Vincenzo Maria Mattanò, curata dall’ing. Antonello Tucci. La scultura ripropone proprio i cerchi trinitari che Dante descrive nel 33° canto del Paradiso, da lui visti nel Liber Figurarum di Gioacchino, mirabilmente illustrato e concepito dall’abate per spiegare la propria visione della vita, della chiesa e la collocazione dell’uomo nel mondo, alle persone semplici, svolgendo il ruolo di divulgatore culturale in pieno medioevo. Oggi che il mondo ha più bisogno di speranza che mai, il messaggio gioachimita che ha permeato la cultura occidentale, torna con forza ad instillare forza e spingere alla resilienza e per citare una battuta del personaggio di Gioacchino della “Trilogia Gioachimita” di Adriana Toman: “La pace in terra è un progetto, non un sogno”.