Akim, un pastore dell’Anatolia di circa nove mesi non potrà più ricevere le carezze e le coccole da parte di chi se lo trovava di fronte ed in modo particolare del suo padrone perché è stato ucciso dalla mano di un balordo che gli ha inferto tre coltellate, una delle quali gli ha reciso l’arteria femorale. E’ accaduto in Camigliatello Silano, qualche giorno fa. Akim e il suo padrone condividevano una passione, quella delle passeggiate tra i boschi a contatto diretto con la natura. L’ultima purtroppo gli è stata fatale. I due come spesso accadeva,   si univano ad una comitiva di appassionati di fitwalking cross. Tra questi  vi erano anche altri due cani. Insomma per Akim, si prospettava una nuova passeggiata con il suo padrone tra i suggestivi boschi dell’Altopiano Silano, attraverso uno dei soliti percorsi che i due già conoscevano e che come anche per gli altri cani del gruppo presenti erano senza guinzaglio, in libertà. Mentre si trovavano alla fine del cammino purtroppo, si sono ritrovati due cani, anch’essi liberi con il padrone. Un incontro che ha scaturito una piccola contesa tra Akim ed uno dei due cani, subito sedata dal padrone del pastore del’Anatolia, il quale dopo averli divisi, si è portato Akim in mezzo alle gambe per bloccarlo. Nel frattempo però il proprietario dei due cani tira fuori un pugnale con una lama di circa 20 centimetri e sferra tre fendenti nei confronti del povero Akim. Una reazione impulsiva, immotivata perché ormai i due animali  erano stati già divisi. E per Akim purtroppo non c’è stato nulla da fare, nonostante gli abbiano cercato di tamponare la fuoriuscita di sangue. Un gesto folle che ha lasciato attoniti i presenti. Un gesto che solo la mano di un balordo poteva compiere, una follia che è costata la vita ad Akim, un cucciolone di nove mesi che non passava inosservato nel paese, oltre che per la sua grossa mole, anche per la sua allegria e la sua giocosità.