Come spiegato da vari partecipanti alla riunione con il governo, il testo finale rimanda ai decreti attuativi la definizione degli indennizzi, senza riferimenti all'avviamento dell'attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili.

Ora l'emendamento passerà alla commissione Bilancio del Senato per il parere e in mattinata lo approverà la commissione Industria che completerà l'esame del ddl concorrenza.

Tuona l'opposizione, con la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Quello raggiunto dalla maggioranza sulle concessioni balneari è un accordo ridicolo e vergognoso.

Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al Governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere", ha detto Giorgia Meloni, che ha aggiunto: "Ora lo Stato espropria i privati a vantaggio di altri privati, più grandi e più forti".

Fatto l'accordo sulle concessioni balneari, si tenta ora di trovare un accordo anche sul fisco. Palazzo Chigi, a quanto si apprende da fonti di governo, sta convocando i rappresentanti della maggioranza per una riunione questa sera.

L' obiettivo del governo sarebbe chiudere anche sulla delega fiscale, che sarà l'oggetto della riunione di questa sera con il sottosegretario Roberto Garofoli.