Un medico ammalato di Covid-19, un reparto chiuso per sanificazione ma anche perché gli altri operatori sanitari sono in ferie


E' un serio problema, come se non ce ne fossero già abbastanza, quello che in queste ore sta interessando il pronto soccorso dell'ospedale "Compagna" di Corigliano. A seguito della positività al coronavirus di un medico in servizio, il reparto ha visto chiudersi le porte per oltre 48 ore.
Inevitabile, infatti, è stato il provvedimento che ha imposto la sanificazione degli ambienti per poter subito dopo riprendere il lavoro quotidiano di un servizio essenziale in un territorio così vasto come quello di Corigliano Rossano. Peccato, però, che non ci sia nessun'altro a dare il cambio al medico in questione. Il problema sarebbe che gli altri colleghi siano tutti in ferie ed è per questo che il reparto resta chiuso più del dovuto.
Sulla questione si è pronunciata anche la politica, locale e non. Come ad esempio il deputato di L'alternativa c'è, Francesco Sapia per il quale "la gestione di questa chiusura presenta aspetti dubbi, dato che non ne era stato informato il direttore sanitario aziendale, Martino Rizzo. Bisogna bilanciare - continua Sapia - le esigenze di tutela della salute, vista la pericolosità del Covid, con la necessità di non interrompere un servizio pubblico essenziale".
E poi c'è anche Luigi Lirangi, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, che in una nota stampa ha voluto interpellare direttamente il commissario alla sanità calabrese Guido Longo ed il commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina. "Erano stati assunti impegni importanti proprio per reperire quanto più personale possibile – sbotta Lirangi in una nota – chiediamo, quindi, al commissario alla sanità calabrese e al commissario dell’Asp di Cosenza, a che punto sono i concorsi destinati alle assunzioni nella nostra sanità, proprio per rafforzare il numero di medici e infermieri necessari a far fronte alle esigenze quotidiane dei nostri ospedali. È impossibile tenere una sanità in queste condizioni – continua Lirangi - dobbiamo intervenire immediatamente perché i cittadini calabresi meritano di più. Abbiamo necessità di concretezza e di rompere definitivamente con tutto quello che fino ad ora è stato fatto nella conduzione della sanità calabrese".
L'attuale situazione del Compagna, quindi, ruota attorno al triage, l'unico servizio rimasto attivo che viene gestito da un infermiere ed un oss i quali non possono far altro che rimandare gli utenti al pronto soccorso di Rossano, anch'esso con difficoltà già evidenti ed importanti.