La moda del gin spinge al rialzo la domanda di ginepro così come la cura di capelli e della pelle è sempre più spesso a base di olio e di baobab o di argan nonché burro di caritè.


Tutti ingredienti ricavati da piante selvatiche vulnerabili la cui domanda - è il grido d'allarme della Fao - è aumentata vertiginosamente: oltre il 75 percento del valore registrato negli ultimi vent'anni.

Un rapporto pubblicato in data odierna, in concomitanza con la Giornata della Terra, dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), dal titolo Monitoraggio delle specie selvatiche: Valutare i rischi e le opportunità del commercio di ingredienti ricavati da piante selvatiche, fa chiarezza su dodici specie selvatiche simbolo, o "Wild Dozen", che sono diffuse, a nostra insaputa, in prodotti di uso quotidiano.




Sono migliaia le specie a rischio, prevalentemente a causa della perdita di habitat nonché di altri fattori quali i cambiamenti climatici e lo sfruttamento eccessivo. Del 21 percento delle specie di piante medicinali e aromatiche di cui è stato accertato lo stato di vulnerabilità, il 9 percento sono considerate in pericolo di estinzione.

Si calcola che circa 1 miliardo delle popolazioni più vulnerabili del pianeta dipendono da tali specie per la propria sussistenza. Il rapporto, elaborato in collaborazione con Traffic, un'organizzazione non governativa che opera nel settore del commercio mondiale di animali e piante selvatici, e con l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, si prefigge lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'uso sostenibile delle piante selvatiche.